L'originaria chiesa di Santa Maria Assunta sorse tra i secoli VI e VII al posto di un antico tempio pagano[2].
Tuttavia, le prime attestazioni certe di questo luogo di culto risalgono al Duecento[3], periodo in cui fu anche sottoposto a un rimaneggiamento[2].
La collegiata venne interessata da un intervento di rifacimento in stile barocco nel 1679; la consacrazione fu poi impartita nel 1684[3].
Descrizione
Esterno
La facciata a salienti della chiesa, rivolta a occidente, è suddivisa da una cornice marcapianoaggettante in due registri, entrambi scanditi da lesene; quello inferiore, più largo, presenta tre portali d'ingresso, quattro nicchie e altrettante specchiature, mentre quello superiore, affiancato da volute, è caratterizzato da una finestra quadrilobata e coronata dal timpano triangolare.
Ai lati dell'ordine superiore del prospetto si innalzano i due campanili a pianta quadrata, ognuno dei quali presenta una cella abbellita da monofore e sormontato da un doppio tamburo sorreggente la cupoletta.
Qui sono conservate diverse opere di pregio, tra le quali la pala con soggetto l'Annunciazione, il cui autore è Domenico Fiasella[4], la statua ritraente la Beata Vergine Lagrimosa, intagliata nel XV secolo[5], le tela raffigurante la Natività della Vergine, eseguita nel 1666 da Giovanni Battista Casoni[5], il gruppo scultoreo della Crocifissione, l'organo, costruito dalla ditta Serassi, e la pala che rappresenta San Francesco Saverio mentre predica agli indiani, realizzata da Andrea Pozzo[6].
Note
^Chiesa di Santa Maria Assunta, su Le chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana. URL consultato il 18 settembre 2022.