L'edificio è stato edificato sul poggio Canevella, alla sinistra del torrente Graveglia, lungo il confine parrocchiale delle antiche comunità religiose di San Martino di Adreveno e di Santa Reparata di Tolcedo. Fino al XVII secolo autonome e distinte da tale epoca, per la ristrettezza delle popolazioni, si decise l'edificazione di un'unica chiesa parrocchiale, a equa distanza da ambedue località neesi.
Intorno al 1611, dopo l'autorizzazione dell'arcivescovo e dopo uno stanziamento di 400 lire dall'Uffizio delle chiese povere, si diede pertanto il via all'opera di costruzione che terminò, nella sua prima fase, il 12 ottobre 1612 con la benedizione e consacrazione della nuova chiesa parrocchiale di San Martino e Santa Reparata. I lavori, in realtà, proseguirono oltre quella data (anche grazie alle elargizioni del signor Domenico Garibaldo) e solo nel 1626 l'opera poté considerarsi completamente conclusa.
Le due chiese preesistenti di Adreveno e di Tolcedo subirono, come da decreto emanato per l'unione e creazione della nuova comunità di Caminata, una totale demolizione anche se insistono ancora oggi tracce dei ruderi delle antiche chiese.
In marmo sono il battistero, la balaustra, il pulpito e il pavimento; in noce è il coro. L'organo è stato costruito dalla Ditta Paoli. Attiguo al presbiterio è la sagrestia dove sono conservati gli arredi e oggetti delle chiese di Tolcedo e Adreveno. Le quattro campane della torre campanaria sono state fuse dalle fonderie Picasso e Boero.