Si formò da autodidatta e divenne un buon pianista, fu anche insigne cultore, divulgatore e didatta di storia musicale. Diresse il Conservatorio, che porta ora il suo nome dal 1882 al 1884 e poi ancora nel 1889, e fece di Padova un centro musicale di prim'ordine. Faceva parte della generazione di compositori nati verso il 1850, la «generazione del ponte» composta tra gli altri da Martucci, Sgambati, Bazzini, cioè dai musicisti che in Italia sono stati i pionieri della rinascita della musica strumentale, oscurata dall'egemonia del melodramma ottocentesco[1].
Maria Nevilla Massaro (a cura di), Cesare Pollini: Testimonianze. Documenti e testi raccolti in occasione del 150 anniversario della nascita (1858-2008), Padova: Cooperativa Libreria Editrice Università di Padova (CLEUP), 2008. ISBN 978-88-6129-257-4.