Le case dei Davanzati sono un complesso di due edifici collegati nel centro storico di Firenze, situate in piazza dei Davanzati 2-3. L'edificio al n. 2 appare nell'elenco redatto nel 1901 dalla Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti, quale edificio monumentale da considerare patrimonio artistico nazionale.
Storia e descrizione
A partire da un gruppo di case dei Davanzati, di origine probabilmente trecentesca e originariamente affacciata sullo stretto chiasso degli Erri, in occasione del Risanamento di Firenze e della creazione di piazza Davanzati vennero creati due palazzetti, inglobanti parti originali ma molto rimaneggiati (anni 1900-1910 circa). Alcune fotografie dello stato precedente ai lavori sono state pubblicate dai Thiem (1964).
Oggi il palazzetto a sinistra (che nel catasto del 1427 appartenne ad Alessandro di Mariotto Davanzati) è segnato da bifore, sicuramente di origine antica, restaurato sotto la direzione dell'ingegnere Alighiero Roster da Galileo Chini ai primi del Novecento per essere destinato a sede della Guardia medica. Oltre al rifacimento dei graffiti di facciata, Galileo Chini decorò alcune sale interne ad imitazione degli affreschi ritrovati nelle case distrutte del centro fiorentino e, in particolare, l'attuale sala riunioni, dove, "racchiuse fra decorazioni a stampino di alberi e stemmi fiorentini, le pareti raffigurano il Peccato originale e un Trionfo della Morte di sapore trecentesco, a cui l'artista accosta soggetti allusivi alla pietas e alla salvezza dell'anima quali una Carità in trono, un tondo con la Vergine col Bambino, un San Giorgio e il drago"[1].
L'edificio di destra invece è una casa di cinque assi per quattro piani, già registrata nel 1427 ad Antonio di Giovanni e a Niccolaio di Roberto Davanzati, molto rimaneggiata ma comunque dalle caratteristiche quattrocentesche, con le finestre ad arco del secondo e terzo piano profilate da cornici di pietra a bozze. Corona la costruzione un loggiato tamponato a colonnine neorinascimentale (ma ispirato a tracce di una possibile loggia originale), che sugli intonaci mostra i segni, oramai labili, di una decorazione a graffito.
I due edifici, per quanto all'esterno appaiano come diversi, sono uniti negli interni, e hanno costituito in tempi recenti una filiale della Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno, poi assorbita dal Banco BPM.
Note
^Salvadori Guidi 1996, ma si veda l'ampia descrizione offerta dalle pagine di "Arte e Storia" del 1900
Bibliografia
Illustratore fiorentino. Calendario storico per l’anno bisestile 1880, compilato da Guido Carocci, Firenze, Giovanni Cirri Editore, 1880, pp. 80-82;
Ministero della Pubblica Istruzione (Direzione Generale delle Antichità e Belle Arti), Elenco degli Edifizi Monumentali in Italia, Roma, Tipografia ditta Ludovico Cecchini, 1902, p. 250;
Walther Limburger, Die Gebäude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetischen Verzeichnissen, Lipsia, F.A. Brockhaus, 1910, nn. 224 e 225;
Gunter Thiem, Christel Thiem, Toskanische Fassaden-Dekoration in Sgraffito und Fresko: 14. bis 17. Jahrhundert, München, Bruckmann, 1964, pp. 51-52, n. 1, tavv. 1-4;
Walther Limburger, Le costruzioni di Firenze, traduzione, aggiornamenti bibliografici e storici a cura di Mazzino Fossi, Firenze, Soprintendenza ai Monumenti di Firenze, 1968 (dattiloscritto presso la Biblioteca della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le province di Firenze Pistoia e Prato, 4/166), nn. 224-225;
Il centro di Firenze restituito. Affreschi e frammenti lapidei nel Museo di San Marco, a cura di Maria Sframeli, Firenze, Alberto Bruschi, 1989.
Guida alla scoperta delle opere d’arte del ‘900 a Firenze, progetto IRRSAE Toscana a cura di Daniela Salvadori Guidi, Firenze, Leo S. Olschki, 1996, pp. 35-36, n. 42;
Eleonora Pecchioli, ‘Florentia Picta’. Le facciate dipinte e graffite dal XV al XX secolo, fotografie di Antonio Quattrone, Firenze, Centro Di, 2005, pp. 200-203.
Restauri di un'antica fabbrica, in "Arte e Storia", XIX, 1900, 21, p. 139;
Alfonso Mazzotti, in Firenze itinerari del Novecento, a cura di Lia Bernini, Firenze, Nardini, 2017, p. 170 (Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno).