E.A. Mario compose il brano musicale in occasione della Piedigrotta 1922. Il testo era stato ispirato da una poesia di Luigi Molinaro Del Chiaro pubblicata nella raccolta “Canti popolari”.[1] Sempre lo stesso anno, la presentò in persona anche a New York in un concerto per emigrati.[2]
Incisioni
Gennaro Pasquariello- 1928; DiscoGrammof. R 4739 - Columbia D 11581- DQ 735
Note
^Salvatore Palomba, La canzone napoletana, L'Ancora, Napoli, 2001, pp.195-196. ISBN 9788883251054