Il camogie (gael.camógaíocht) è uno sport di squadra giocato su un campo rettangolare con bastone e palla. Praticato esclusivamente da donne, ciascuna squadra è formata da 15 giocatrici;[1] questo sport è simile all'hurling, riservato agli uomini.
Lo sport è organizzato e gestito dalla Camogie Association, indipendente dalla famosa Gaelic Athletic Association (GAA) con cui coopera e mantiene dei collegamenti piuttosto marcati.
Il gioco
Le giocatrici di camogie usano un “camán”, una lunga racchetta di frassino, a base larga, con cui viene colpita la palla. Usano questo bastone per tirare la palla verso la porta avversaria o per passarla a una compagna della stessa squadra. Si può prendere la palla e correre con essa non oltre cinque passi prima di tirarla.
Si segna in una porta a forma di “H”, posta all'estremità della squadra avversaria. Un gol realizzato sotto la barra dell'H equivale a tre punti, mentre al di sopra della barra vale un punto.[1]
Le partite di camogie si giocano su un campo lungo da 130 m a 145 m e largo da 80 m a 90 m (un po' più grande di un campo di calcio).[1]
Diffusione
Le origini ufficiali del camogie risalgono al 17 luglio 1904, quando venne giocata la prima partita tra Craobh a'Cheithnigh e Cúchulainn.[2] Attualmente questo sport viene giocato da oltre 100.000 ragazze, iscritte in 536 club, soprattutto in Irlanda, ma anche in Europa, Nord America, Asia e Australasia.[3][4]
Il campionato annuale irlandese di camogie, al quale partecipano squadre delle 32 provincie irlandesi e alcune estere, viene seguito da oltre 35.000 spettatori e trasmesso dalla TV nazionale dell'Irlanda.
Note
^abc(EN) Camogie Playing Rules, su camogie.ie, The Camogie Association. URL consultato il 12 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2011).
^(EN) History of Camogie, su camogie.ie, The Camogie Association. URL consultato il 12 agosto 2011 (archiviato dall'url originale il 26 luglio 2011).
^ Mary Moran, A Game of Our Own: The History of Camogie, Dublino, Cumann Camógaíochta, 2011, p. 460.
^ John Arlott, Oxford Companion to Sports and Games, Londra, Flamingo, 1977, p. 1024.