La frazione è costituita da due abitati: Bosentino e Migazzone.
Origini del nome
Bosentino deriva probabilmente da buccina, uno strumento a fiato, oppure da buxus (dal latino arbusto). Migazzone, l'altro abitato presente nella frazione, da mugo.[7]
Storia
Dalle origini al medioevo
Le radici degli abitati di Bosentino e Migazzone affondano in epoca pre-romana, quando nell'VIII secolo vi furono infiltrazioni etrusche nella zona. Seguirono i galli cenomani e quindi i romani.[7]
Vi sono notizie storiche di un antico castelliere poi distrutto e non più ricostruito. Al periodo delle invasioni barbariche del V secolo risalgono numerose tombe barbare rinvenute nella zona e i cui corredi sono conservati nei musei di Trento.
Nel 1020, insieme a Trento, Bosentino e Migazzone passarono sotto l'influenza del Principe Vescovo.
Epoca moderna
Secondo la tradizione, nel luogo dove ora sorge la chiesa Madonna del Feles, all'inizio del XVII secolo ad un pastorello apparve la Vergine Maria. In quel luogo venne quindi eretta in un primo tempo un capitello votivo e nel 1729 la chiesa Madonna del Feles, più volte ampliata. Sul luogo è presente una pietra sulla quale si dice sia ancora impressa l'ombra della mano della Vergine.[7]
Nel 1805, Bosentino, Vigolo Vattaro e Vattaro si aggregarono per formare il comune di Vigolo Vattaro. Riprese ad essere un comune a sé stante dal 1946 al 2016, quando venne definitivamente assorbito nel comune dell'Altopiano della Vigolana.
Simboli
Stemma
Lo stemma era stato approvato con deliberazione della Giunta provinciale del 22 gennaio 1988 n. 306.[8]
«D'azzurro, alla bifora d'argento, aperta in una muraglia attraversante dello stesso, murata di nero, fondata su un colle di verde, posto in punta, caricato da una fronda di felce e da un germoglio di sequoia d'oro, legati da un nastro dai colori della Provincia di Trento (bianco e porpora).
Corona: Murale di Comune. Ornamenti: A destra una fronda d'alloro fogliata al naturale fruttifera di rosso, a sinistra una fronda di quercia fogliata e ghiandifera al naturale, legate da un nodo d'argento.»
Gonfalone
Il gonfalone era stato approvato con deliberazione della Giunta provinciale del 6 luglio 1992, n. 8888.[9]
«Drappo rettangolare tagliato d'azzurro e di verde, del rapporto di 5/9, frangiato e bordato d'argento, caricato al centro dello stemma comunale munito dei suoi ornamenti, sovrastato dalla dicitura arcuata, in argento, Comune di Bosentino, terminante al bilico in sei merli ghibellini. Il bilico sarà unito all'asta, ricoperta da una guaina in velluto azzurro ornata da bullette d'argento disposte a spirale, mediante un cordone a nappe, d'argento.»
La Sgalmerada: storica manifestazione folcloristica, nata attorno agli anni '70 per opera di Ernesto Perazzolli di Biagio Sava, Ruggero Andreatta e molte altre persone. Si tratta di una corsa non competitiva, lungo le vie di Bosentino; si calzano le "galmere", in dialetto trentino, le scarpe di un tempo e si passeggia in allegra compagnia.
La Strozega: evento ricorrente in cui tutti i bambini percorrono le strade del paese trascinando barattoli legati con un filo di ferro con lo scopo di chiamare Santa Lucia
Amministrazione
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Note
^Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2015.
^Comune di Bosentino: approvazione dello stemma comunale, in Bollettino ufficiale della Regione Autonoma Trentino - Alto Adige n. 9 del 23/02/1988, pp. 672-673.
^Approvazione del gonfalone del Comune di Bosentino, in Bollettino ufficiale della Regione Autonoma Trentino - Alto Adige n. 36 del 01/09/1992, pp. 3349-3350.