Boris Akunin nasce a Zestaponi[1], nell'allora Georgia sovietica, il 20 maggio 1956 da padre georgiano di religione cristiana e da madre russa di origine ebraica, ma cresce a Mosca, in Russia, dal 1958. Laureatosi in Filologia e storia orientale, si interessa in particolar modo al mondo giapponese di cui diventa studioso; tra i suoi lavori più importanti come saggista, la pubblicazione di un trattato sul rapporto tra suicidio e letteratura, mentre traduce i romanzi, tra gli altri, di Yukio Mishima. Sul finire degli anni novanta passa al lavoro produttivo, creando il personaggio di Erast Petrovič Fandorin - un investigatore russo, arrivando a vendere 4 milioni di copie ed a essere tradotto in tutto il mondo.
Oltre a Fandorin, Akunin è anche il "padre" di Pelagija, una suora investigatrice. Ha inoltre creato una serie, ambientata nella Russia moderna, il cui protagonista è Nicholas Fandorin, nipote del suo personaggio più famoso.
Si definisce un artigiano della scrittura poiché i suoi sono libri di evasione e anche perché è difficile poterlo collocare in maniera chiara in un genere letterario, o in uno stile. Nel suo intento, infatti, ognuno degli otto libri che compongono la saga di Fandorin è scritto con uno stile diverso, cambiando registro, narratore e forma e, benché il tema centrale sia il delitto, almeno un paio di questi difficilmente possono essere definiti gialli o thriller.
Significato dello pseudonimo
L'autore, laureato in filologia e storia orientale, ha adottato uno pseudonimo giapponese, il cui significato , alla lettera, è "uomo malvagio", "malfattore". Il nome vuole ricordare, inoltre, la figura dell'anarchico Michail Aleksandrovič Bakunin (1814 – 1876), importante rivoluzionario e filosofo russo, considerato uno dei fondatori dell'anarchismo moderno. Inserendo il punto nel cognome "Bakunin" si ottiene lo pseudonimo "B. Akunin", Boris Akunin.
Ha dichiarato di aver scelto un simile soprannome perché fin da piccolo è stato affascinato dai personaggi malvagi della letteratura e della cinematografia e perché nella struttura romanzesca è sempre più intrigante il ruolo del cattivo.[senza fonte]
Caratteristiche della sua opera
Boris Akunin nei suoi libri inserisce degli interessanti riferimenti ad avvenimenti storici, ricorsività intertestuale e giri di parole:
Nel libro Il fante di picche una delle protagoniste durante un’“operazione” si fa chiamare “Principessa Čhartišvili”.
Spesso nei libri che hanno come protagonista Erast Fandorin compare il cognome “Moebius”. Alcuni personaggi secondari hanno questo cognome e a volte compare anche sull’insegna di una società (per esempio un ufficio assicurativo). In generale i Moebius appaiono sempre “dietro le quinte” cioè o non esercitano nessuna influenza sulla trama, o ne veniamo a conoscenza tramite le parole di altri personaggi.
Nel romanzo Incoronazione del ciclo di Erast Fandorin c’è un maggiordomo inglese dal nome di Freyby. Se si compone il suo cognome in inglese (lasciando attivo il layout della tastiera russa) si ottiene lo pseudonimo dell’autore del libro.
Nella maggior parte dei libri della serie Le avventure di Erast Fandorin della casa editrice Zacharov (tranne Il consigliere di Stato e Gambetto turco) è presente il ritratto di Boris Akunin nelle prime pagine. L’autore rappresenta se stesso attraverso personaggi secondari del romanzo.
Nella stragrande maggioranza delle opere di Akunin ci sono personaggi inglesi.
Dai romanzi Lettura extrascolastica e Quest diventa evidente che il vero antenato di Erast Fandorin non è Samson Fandorin ma Dmitrij Karpov, che era stato adottato da Danila Fandorin al posto di Sanson, figlio scomparso, e da lui nascosto ai nemici dandogli il nome di quest’ultimo. Dunque questo ramo dei Fandorin non ha un rapporto diretto con la nascita dei Von Dorn.
Un certo pianeta Vufer viene menzionato due volte nei romanzi di Akunin: Pelagija e il monaco nero e Tefal’, pensi a noi…. Se si compone questo nome in russo (lasciando il layout della tastiera inglese) si ottiene la parola Death.
Erast Fandorin è nato nel 1856, esattamente 100 prima dell'autore e poco prima della fine della Guerra di Crimea. Nell’opera Leviathan una delle protagoniste, pensando che Erast Fandorin sia più giovane di lei, cerca di capirne l’età chiedendogli delle vicende della Guerra di Crimea e Fandorin le risponde che non era ancora nato.
Boris Akunin risiedeva in Podkolokol’nij pereulok, nella zona di Chitrovka dove sono ambientati i suoi romanzi. Si effettuano sempre visite guidate e passeggiate nei luoghi fandoriniani.
Filmografia
Gambetto turco, regia di Džanik Faiziev (2005), sceneggiatura di Boris Akunin, interpretato da Egor Beroev, Marat Bašarov and Ol'ga Krasko.
Opinioni politiche
Grigorij Čhartišvili è famoso per le sue dichiarazioni aspre e le sue critiche verso il potere russo. Così, in un'intervista al quotidiano Libération, ha paragonato Vladimir Putin all'imperatore Caligola “che preferiva essere temuto piuttosto che amato”. Secondo Putin questo sarebbe dovuto al risentimento personale di Grigorij Čhartišvili che nutre per via delle sue origini georgiane. Lo scrittore ha descritto l’affare Jukos come “la pagina più vergognosa della giustizia postsovietica”. Nel dicembre 2010, a seguito dell’emissione della seconda sentenza contro Michail Chodorkovskij e Platon Lebedev, ha proposto un piano di “amputinazione” della Russia. Dopo le elezioni della Duma di Stato del 2011, Grigorij Čhartišvili ha fatto questa osservazione:
«Ci aspetta un grande circo. Ora sul palcoscenico salirà un candidato al governo a vita. Tutti i pomodori marci non voleranno sul partito fasullo ma sul candidato in persona, tanto caro e amato. Per tre mesi la propaganda di stupidi adulatori dell’entourage di Putin provocherà nel popolo conati di vomito. E sarà lui a pagare, poverino. Viaggerà per il paese per incontrare gli elettori. Fischiatelo, lo adora. E abbiate invidia dei moscoviti. Noi abbiamo la fantastica possibilità di suonare tutti i clacson quando il presidente sfreccerà accanto alle automobili bloccate nel traffico. Beeep beeep, Vladìmir Vladìmirovič. Sente la nostra voce? E lasciate che l’addetto stampa spieghi poi che è il suono dell’esultanza del popolo. È inevitabile che si arrivi al punto in cui i ceti inferiori non La vorranno più, i potenti si allontaneranno e i soldi finiranno. Nel paese scoppierà il caos. Sarà troppo tardi per andarsene con le buone, e Lei ordinerà di sparare e il sangue scorrerà, ma comunque Lei verrà cacciato. Onestamente non Le auguro la fine di Mu'ammar Gheddafi. Perché non scappare finché è in tempo? Una scusa credibile si trova sempre. Problemi di salute, circostanze famigliari, l’apparizione dell’arcangelo. Perché non passare le briglie a un successore (è evidente che non sa fare diversamente) e sarebbe lui a preoccuparsi della tranquillità della sua vecchiaia."»
A gennaio del 2012 Grigorij Čhartišvili è stato uno dei fondatori dell’organizzazione sociopolitica “La lega degli elettori” il cui obiettivo è il controllo del rispetto dei diritti elettorali dei cittadini. Nello stesso anno è apparso come commentatore della situazione politica nel film “Bolotnaja lichoradka” [La febbre delle paludi].
Per le opinioni critiche da lui espresse sulla politica di Vladimir Putin, nel gennaio 2024 è stato designato "agente straniero" dal Ministero della Giustizia della Federazione russa. Questa designazione obbliga il soggetto stesso ad autoidentificarsi come "agente straniero" nelle sue manifestazioni sui social media e su qualsiasi altra sua pubblicazione, oltre a imporre pesanti oneri di rendicontazione finanziaria[2].
In un articolo pubblicato sul suo sito web, Akunin ha ammonito i russi espatriati, esortandoli a non fare ritorno in Russia[3].
Premi
2001: Premio Bestseller della Fiera Nazionale del libro di Mosca.
2002: Prix Mistère de la critique per Azazel, traduzione in francese di Азазель[4]
2003: Silver Dagger per The Winter Queen, traduzione in inglese di Азазель[5]
^(EN) Silver dagger 2003, su thecwa.co.uk. URL consultato il 30 agosto 2023.
Bibliografia
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P. Basinskij, Štil' v stakane vody. Boris Akunin: pro et contra, in "Literaturnaja gazeta", 21 (5834), 23-29 maggio 2001, [2]
T. Blažnova, Nu čto, brat Fandorin? ili igry patriotov, in "Moskovskaja Pravda", 18 maggio 1999, [3]
V. Bondarenko, Akuninščina (Zametki Zoila), in "Zavtra", 4 (373), 23 gennaio 2001, [4]
A. Cifariello, Boris Akunin e il romanzo antinichilista giudeofobico di fine Ottocento, in "Studi Slavistici", Vol 4, No 1 (2007), [5]
Sh. Kreiz, Stereotypes of Jews and Israel in Russian Detective Fiction, in "ACTA", 2005, 26, [6]
Mitsuyoshi N., Granica japonskoj literatury i ee sdvigi v mirovom kontekste, in "Inostrannaja literatura", VIII, 2002, [7]
D. Possamai, Invito alla discussione: alcune rifl essioni sul concetto di letteratura di massa oggi in Russia, in "Bollettino '900", 2002, 1-2, [8]
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L. Rubinštejn, Roman s tajnoj, in "Itogi", 34 (220), 17/8/2000, [11]
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