Boma

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boma nella barca a vela: schema di dettaglio

Il boma (1. nello schema a lato), nel linguaggio nautico, è una parte dell'attrezzatura velica, costituita da una trave in alluminio, legno o fibra di carbonio che sostiene la base della randa[1]. Esso è fissato all'albero tramite uno snodo detto trozza (3.) che consente al boma di modificare il suo orientamento rispetto all'albero; l'estremità opposta e libera del boma è detta invece varèa (6.). Al boma possono essere collegati diversi circuiti di regolazione delle vele:

  • Il tesabase (o base) che viene fissato all'angolo di scotta della vela e regola la tensione della base della randa.
  • La scotta (7.), che di norma collega un punto del boma ad un ancoraggio solido della coperta, regola l'apertura del boma e della vela fissata su di esso rispetto all'asse longitudinale della barca.
  • Il vang (8.), un paranco regolabile che consente di regolare l'inclinazione verticale del boma, modificando la forma della vela.
  • Le borose, una o più cime che consentono di ridurre la dimensione della vela, ovvero terzarolare.
boma del windsurf

Nel windsurf il boma è un tubo di diametro variabile in alluminio e/o carbonio che circonda la vela fissandosi all'albero e all'angolo di scotta della vela anche detto bugna. Con un paranco detto tesabase o caricabasso è possibile regolare la tensione della vela modificando la sua forma.

Nel kitesurfing il boma è, più semplicemente, una barra di alluminio e/o carbonio con un foro al centro. Attraverso questo foro passano uno o due cavi che, da un lato sono fissati al pilota, dall'altro vanno a collegarsi alla parte anteriore dell'aquilone, dagli estremi della barra partono altri due cavi che vanno a collegarsi alla parte posteriore dell'aquilone. Tramite la connessione di questi cavi tra il boma e l'aquilone il pilota riesce a gestire sia l'incidenza dell'aquilone (e quindi la sua potenza) sia il suo movimento.

Etimologia

Il termine deriva dal francese bôme, a sua volta derivante dall'olandese boom, "asta".[2]

Rischi per la sicurezza

Uno studio negli Stati Uniti ha riconosciuto l'uso improprio del boma come seconda causa principale delle morti in mare.[3] Questo può infatti ferire direttamente gli operatori, può scaraventarli in mare se essi vengono colpiti, e le cime ad esso collegate rappresentano rischi di caduta, scivolamento, traumi cranici o ferite alle mani[3]. Sulle imbarcazioni più grandi, alcuni marinai tendono a salire direttamente sopra al boma per ragioni che possono riguardare la manutenzione o l'installazione di coperture: in tal caso possono verificarsi pericolose cadute. Anche quando si è fermi, vi è comunque rischio per gli occupanti proprio per via del poco spazio. Secondo altri studi tra le cause più frequenti degli incidenti durante la navigazione, anche nelle competizioni sportive, vi è quella degli impatti diretti col boma.[4]

Quando tali incidenti si verificano lontano dalla costa, le operazioni di salvataggio risultano costose e difficili. Nel 2010, la Guardia Costiera Statunitense e la Guardia Nazionale utilizzarono un Lockheed C-130 Hercules per recuperare un uomo a più di 1000 miglia dalla costa Messicana.[5] Nel corso degli anni altri incidenti si sono verificati spesso nei laghi o presso le coste.[6][7][8]

Gli incidenti riconducibili al boma possono inoltre mettere a rischio gli altri passeggeri dell'imbarcazione, qualora questi siano inesperti per quanto concerne la navigazione. Come misure di sicurezza, oltre all'attenzione alle condizioni meteorologiche, occorre prevenire indossando il giubbotto salvagente - che raddoppia le possibilità di sopravvivenza in mare[3] - saper chiedere assistenza via radio e mediante gli appositi numeri di emergenza: in un incidente verificatosi nelle acque di Boston un marinaio fu scaraventato in mare da un impatto col boma, morendo in piena vista della terraferma e di altre imbarcazioni; l'altra persona rimasta a bordo non sapeva comunicare la propria posizione alla radio.[9] È bene inoltre conoscere il funzionamento della ritenuta del boma.

Per eliminare parte dei rischi associati al boma, alcuni designer ne hanno modificato la posizione: ciò può comportare uno spostamento del baricentro dell'imbarcazione e aumentare il rischio di tendenza al ribaltamento della stessa.[10] Altri produttori lo hanno invece eliminato.

Galleria d'immagini

Note

  1. ^ Definizione di boma, su treccani.it, Enciclopedia Treccani.
  2. ^ boma: definizioni, etimologia e citazioni nel Vocabolario Treccani, su treccani.it. URL consultato il 12 giugno 2015.
  3. ^ a b c Andrew Nathanson e Glenn Hebel, Sailing Injuries. URL consultato il 20 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2011).
  4. ^ Charles H. Tator, Catastrophic injuries in sports and recreation: causes and prevention: A Canadian Study, in University of Toronto press, divisione divulgativa, p. 143.
  5. ^ Local sailor rescued from Pacific, in Sequim Gazette, 19 marzo 2014.
  6. ^ Tom Richardson, Coast Guard airlifts injured man from sailboat off Nantucket, in New England Boating, 30 giugno 2010, aggiornato il 9 settembre 2010. URL consultato il 12 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 16 giugno 2015).
  7. ^ Man hit by sailboat boom, critically injured, in Chicago breaking news - A tribune newspaper website - Chicago Tribune, 16 agosto 2009.
  8. ^ Tom Lochaas, How to rig a Preventer Line, su sailing.about.com. URL consultato il 20 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2015).
  9. ^ Passenger/Crew orientation, su boatsafe.com. URL consultato il 20 dicembre 2015.
  10. ^ Discussione sull'altezza del boma rispetto al ponte, su ybw.com, Yachting e Boating world forums. URL consultato il 12 giugno 2015 (archiviato dall'url originale il 14 giugno 2015).

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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