Blaise Joseph Ollivier
Blaise Joseph Ollivier (Tolone, 15 settembre 1701 – Brest, 20 ottobre 1746) è stato un ingegnere francese.
Biografia
Nacque a Tolone il 15 settembre 1701, figlio di Joseph Ollivier e di Thérèse Méolan, all'interno di una famiglia che fornì cinque illustri generazioni di costruttori navali[1][2][3]
Ancora molto giovane, entrò al servizio della marine royale (1716), lavorando successivamente a Tolone, Rochefort e Brest.[1] Carpentiere nel 1718, divenne sub-costruttore nel 1721 quando costruì e poi varò a Rochefort il vascello da 64 cannoni Saint Louis.[N 1][1][3] Nel 1727 fece un viaggio per mare da Brest a Tolone a bordo del vascello da 70 cannoni Achille per studiare la pratica della sua arte in condizioni operative, scrisse un diario delle sue esperienze su questo argomento e poi organizzò i cantieri navali di Rochefort e Brest.[1][3] In quell'anno progettò la fregata Astrée di cui poi curò la costruzione e il varo.[1] Nel 1730 curò il varo a Brest del vascello da 64 cannoni Fleuron. Nel 1734 fu nominato costruttore, nel 1737 fu incaricato dal Ministro della marina Jean-Frédéric Phélypeaux de Maurepas di effettuare un a missione di studio nei cantieri navali di Inghilterra e Paesi Bassi.[1] Riferì alcune interessanti osservazioni sui metodi di costruzione usati nei cantieri navali di quei paesi.[1][3]
Al suo ritorno a Brest, nel 1740 divenne ingegnere e costruttore dei vascelli del re, curando successivamente il varo del vascello da 64 cannoni Mars, e nel 1741 della fregata Médée.[1][3] Nel 1743 fu nominato ingegnere capo costruttore navale e direttore generale del porto di Brest dove costruì numerose opere: batterie, fucine, gli scali di alaggio di Pontaniou e ricostruì i magazzini devastati dai grandi incendi del 1742 e 1744.[1][3] Perfezionò tutti i tipi di costruzioni riguardanti la marina reale, e la sua opinione al riguardo era così autorevole che i vari ministri sotto i quali prestò servizio si impegnarono a consultarlo molto spesso.[1]
Nel 1743 costruì la nave deposito (flûte) Chameau, e nel 1744 progettò le corvette di classe Palme da 12 cannoni.[1] Si spese a Brest il 20 ottobre 1746.[1][3]
Aveva disegnato molto e scritto molto; ma l'incendio del magazzino generale del porto di Brest distrusse i suoi modelli e i suoi manoscritti, di cui restano solo poche copie o frammenti.[1][3] Sposato con Suzanne Canevet era padre di Joseph Louis Ollivier e Louis Ollivier, entrambi costruttori navali.[2]
Onorificenze
Pubblicazioni
- Traité de construction, Editions Omega, Nice, 1992.[N 2][3]
Note
Annotazioni
- ^ Apparteneva a una classe di due navi progettate da Pierre Masson nel 1720 e completate dopo la sua morte rispettivamente da Joseph Ollivier e Julien Geslain (Ardent).
- ^ Il manoscritto Traite de construction fu scritto verso il 1736 ee l'originale e conservato presso il Service Historique de la Marine a Vincennes. Esso e composto da più di 1.000 pagine di cui molte mai pubblicate.
Fonti
Bibliografia
- (FR) Martine Acerra, Rochefort et la construction navale française, 1661-1815, Paris, Librairie de l’Inde, 1993.
- (FR) Martine Acerra e André Zysberg, L'essor des marines de guerre européennes: vers 1680-1790, Paris, SEDES, 1997, ISBN 2-7181-9515-0. Acerra Martine,,, Paris, 1993
- (FR) Jacques Fichant e Jean Boudriot, Vaisseau de 64 canons. L'Artésien du constructeur Joseph Ollivier 1764 - 1785. Avec: Modèle de L'Artésien au Musée de la Marine. Collection Archéologie Navale Française, Nice, A.N.C.R.E., 2009.
- (FR) Jean Meyer e Martine Acerra, Histoire de la marine française: des origines à nos jours, Rennes, Ouest-France, 1994, ISBN 2-7373-1129-2,.
- (FR) Étienne Taillemite, Dictionnaire des marins français, Paris, Tallandier, 2002.
- (FR) Onésime Troude, Batailles navales de la France, t.1, Paris, Challamel aîné, 1867.
- (FR) Michel Vergé-Franceschi, La Marine française au XVIIIe siècle: guerres, administration, exploration, Paris, SEDES, 1996, ISBN 2-7181-9503-7.
- (FR) Michel Vergé-Franceschi, Dictionnaire d'histoire maritime, Paris, éditions Robert Laffont, 2002, ISBN 2-221-09744-0.
- Periodici
- (FR) Martine Acerra, Les constructeurs de la marine (XVIIe -XVIIIe siècle), in Revue Historique, vol. 273, avril-juin 1985, pp. 283-304.
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