Il motore, che era raffreddato aria-olio ed alimentato da quattro carburatori Mikuni da 40 mm di diametro, aveva un sistema di scarico con schema 4-1-2.[3]
Il telaio, di tipo perimetrale, era inedito e composto da due longheroni, una a destra e l'altro a sinistra, in alluminio, che vanno dall piantone dello sterzo al forcellone posteriore. Questa tipologia di telaio era chiamata SLC (Straight Line Connection), perché i due longheroni formano una linea assolutamente retta.
La frenata è assicurata da un sistema fornito dalla Brembo, grazie a due dischi da 320 mm di diametro all'anteriore morsi da pinze radiali a quattro pistoncini e un disco da 230 mm di diametro al posteriore coadiuvato da una pinza a doppio pistoncino. Il sistema sospensivo era costituito da forcella telescopica da 46 mm all'avantreno della Paioli regolabile in estensione, compressione e precarico, mentre al retrotreno da un monoammortizzatore al retrotreno Öhlins.
Al Salone di Colonia del 1996, Bimota ha prestato una versione migliorare chiamata SB6R, introdotta nel 1997.[4]