Beta Canum Venaticorum

β Canum Venaticorum
Beta Canum Venaticorum
ClassificazioneNana gialla
Classe spettraleG0V
Distanza dal Sole27,4 ± 0,2 anni luce
CostellazioneCani da Caccia
Coordinate
(all'epoca J2000)
Ascensione retta12h 33m 44,545s
Declinazione+41° 21′ 26,927″
Dati fisici
Diametro medio1.545.000 km
Raggio medio1,11 R
Massa
~2,15 x 1030kg
1,08 M
Temperatura
superficiale
  • 5808 K (media)
Luminosità
1,2 L
Indice di colore (B-V)0,05
Metallicità51% rispetto al Sole
Età stimata~4 × 109
Dati osservativi
Magnitudine app.4,25
Magnitudine ass.4,65
Parallasse119,19 ± 0,83 mas
Moto proprioAR: -705,06 mas/anno
Dec: 292,93 mas/anno
Velocità radiale+25.9 km/s
Nomenclature alternative
Chara, Asterion, β CVn, 8 CVn, Gl 475, HR 4785, BD +42°2321, HD 109358, LHS 2579, LTT 13552, GCTP 2895.00, SAO 44230, FK5 470, LFT 924, NSV 5725, HIP 61317.

Beta Canum Venaticorum (β CVn / β Canum Venaticorum / Beta Canum Venaticorum), chiamata anche Chara,[1] è una stella appartenente alla sequenza principale che si trova a 27,4 anni luce di distanza dal Sistema solare, nella costellazione dei Cani da Caccia. Si tratta di una stella di classe spettrale G0-V e della seconda stella per magnitudine di quella costellazione dopo Cor Caroli.

Caratteristiche

β CVn è una stella con una metallicità inferiore a quella del nostro Sole, il che significa che ha una minore quantità di elementi più pesanti dell'elio; in termini di età, massa e stato evoluzionario essa è però molto simile alla nostra stella.[2]

Lo spettro di β CVn mostra una debolissima emissione del calcio singolarmente ionizzato (Ca II) proveniente dalla cromosfera, rendendo questa stella un utile riferimento per effettuare confronti con altre stelle appartenenti a categorie spettrali simili[3], poiché le righe di emissione del Ca II sono facilmente osservabili e forniscono una misura dell'attività della cromosfera stellare.

Nel 2006 l'astronoma Margaret Turnbull designò Beta Canum Venaticorum come la stella vicina al Sole con maggiori probabilità di ospitare forme di vita intelligenti e in grado di possedere tecnologie per lo sviluppo della radioastronomia.[4]

Note

  1. ^ NamingStars, su iau.org, IAU.
  2. ^ G. F. Porto de Mello, E. F. del Peloso, L. Ghezzi, Astrobiologically interesting stars within 10 parsecs of the Sun, in Astrobiology, vol. 6, n. 2, 2006, pp. 308-331.
  3. ^ G. H. Herbig, Chromospheric H-alpha emission in F8-G3 dwarfs, and its connection with the T Tauri stars, in Astrophysical Journal, vol. 289, n. 1, 1985, pp. 269-278.
  4. ^ Stars searched for extraterrestrials, PhysOrg.com, 19 febbraio 2006. URL consultato il 6 dicembre 2006.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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