Esther Berthe Weill nacque in una famiglia ebreaalsaziana della bassa classe media, una di sette figli. Poiché i suoi genitori erano di modesti mezzi, Berthe andò a lavorare come apprendista nel negozio di antiquariato di Mayer dove apprese l'attività di vendita e acquisito di oggetti d'arte, in particolare di incisioni del XVIII secolo. Questa esperienza le consentì di conoscere collezionisti, scrittori e altri mercanti d'arte.
Dopo la morte di Mayer ella aprì un piccolo negozio, in società con uno dei suoi fratelli, ma l'attività non ebbe vita lunga (1897-1900). Sotto l'influenza di Roger Marx, un importante critico d'arte, incominciò ad interessarsi all'arte dei pittori emergenti[2].
Nel 1900, subito dopo l'arrivo di Picasso a Parigi, ella acquistò e vendette i primi quadri dell'artista spagnolo.
Nel 1901, con l'aiuto di Mañach, un broker di opere di pittori spagnoli, e con l'investimento di 375 franchi, soldi stanziati per la sua dote, inaugurò la "Galerie B. Weill" e si dedicò alla promozione dei giovani pittori ("Place aux Jeunes" il suo motto), con grande dispiacere della sua famiglia e della vedova di Mayer, in quanto scoprire nuovi artisti era un'impresa assai rischiosa. La sua galleria però rimase in vita fino al 1939 anche se, nonostante il notevole numero di artisti divenuti famosi dopo esser passati dalla sua galleria, rimase povera per tutta la sua vita tanto che nel 1946 molti pittori che lei aveva sostenuto tennero un'asta di loro opere e le donarono il ricavato in modo che potesse vivere in po' più confortevolmente gli ultimi anni[3].
Nel 1948 venne insignita dell'onorificenza di cavaliere della Légion d’Honneur, per il suo contributo allo sviluppo dell'arte moderna[3] e nel 1951 morì a L'Isle-Adam all'età di 86 anni.
Recentemente l'interesse per Berthe Weill si è risvegliato[1]. Nel 2007, il suo ritratto, realizzato da Picasso nel 1920, è stato dichiarato tesoro nazionale francese[3]. Nel 2009 le sue memorie (1933) vennero ripubblicate[6] e venne approntato un compendio di tutte le mostre da lei allestite[3]. Nel 2011 venne poi pubblicato uno studio sulla sua attività di mercante d'arte.[7]
^abcMichael C. FitzGerald, "Making Modernism: Picasso and the Creation of the Market for Twentieth-Century Art", Farrar, Straus and Giroux, New York", 1995, "google book"
^John Elderfield, "Fauvism: The “Wild Beasts” and Its Affinities", Exh. cat., The Museum of Modern Art, 1976
^abcdSanchez, Pierre, "Les expositions de la Galerie Berthe Weill (1901-1942) et de la Galerie Devambez (1907-1926) Repertoire des artistes et liste de leurs œuvres", II, L'Échelle de Jacob, Dijon, 2009
^Weill, Berthe. "Pan ! Dans L'œil! Ou trente ans dans les coulisses de la peinture contemporaine 1900-1930", Lipschutz, Paris 1933
^Perry Gill. “Women Artists and the Parisian avant-garde: Modernism and 'feminine' art, 1900 to the late 1920s", Manchester University Press, Manchester and New York”, 1995
^Weill, Berthe, "Pan ! Dans L'œil ! Ou trente ans dans les coulisses de la peinture contemporaine 1900-1930", L'Échelle de Jacob, 2009 (Préface by François Roussier de la Tronche)
^Le Morvan Marianne,"Berthe Weill 1865-1951 La petite galeriste des grands artistes", L'Écarlate, Orléans, 2011