Secondo la Genealogia Comitum Flandriæ Bertiniana, e la Lamberti Genealogia Comitum Flandriæ era figlio di Odacre, conosciuto anche come Audacer o Odoscer di Harlebec[3][4] e della moglie di cui non si conoscono né gli ascendenti né il nome. Ancora secondo la Genealogia Comitum Flandriæ Bertiniana, e la Lamberti Genealogia Comitum Flandriæ, Odacre era figlio di Enguerrand (o Ingelram o Rowland) di Harlebec[3][4] e della moglie di cui non si conoscono né gli ascendenti né il nome.
Biografia
La famiglia di Baldovino da tre generazioni governava le Fiandre col titolo di guardaboschi, sia il padre, Odacre[5], che il nonno, Enguerrand[5], che il bisnonno, Lidrico[5].
Attorno al Natale861, Baldovino rapì Giuditta (843/4-dopo l'870), la figlia del re dei Franchi occidentali, Carlo il Calvo[6], molto probabilmente dopo essersi sposati nel monastero di Senlis, dove, secondo gli Annales Bertiniani e gli Hincmari Remensis Annales, Giuditta si trovava[7][8], poiché dopo essere rimasta vedova del secondo marito, Ethelbald, re del Wessex, sempre secondo gli Annales Bertiniani e gli Hincmari Remensis Annales, aveva venduto tutte le sue proprietà nel Wessex e aveva fatto ritorno in Francia[7][8]. La fuga di Baldovino e Giuditta, citata anche dagli Annales Blandinienses[9], era stata concordata[10] ed era avvenuta apparentemente con il consenso del fratello di Giuditta, Luigi il Balbo. Infatti, secondo gli Annales Bertiniani, nell'862, Luigi fu accusato di avere aiutato la sorella, Giuditta, a fuggire con Baldovino[11].
Furioso, il padre di Giuditta ordinò ai suoi vescovi di scomunicare la coppia[11]; i fuggitivi si rifugiarono presso la corte di Lotario II di Lotaringia, cugino di Giuditta, in cerca di protezione[12], prima di recarsi da papa Niccolò I per perorare la loro causa. Il pontefice avviò le trattative diplomatiche e chiese a Carlo il Calvo di accettare l'unione come legalmente vincolante[11], e di accogliere la giovane coppia alla sua corte, cosa cui infine acconsentì[13]. La coppia ritornò così in Francia e si sposò ufficialmente[14] ad Auxerre nell'863[15]. La vicenda è confermata anche dal cronistaFlodoardo, nella sua Historia Remensis Ecclesiae[16].
Baldovino ricevette delle terre a Sud della Schelda[14], le Fiandre, benché queste ricoprissero un'area di dimensioni inferiori rispetto al corrispondente Gau esistito nell'Alto Medioevo, tra cui senz'altro le contee di Gand, Bruges e Courtrai affinché le proteggesse dagli attacchi dei vichinghi[17]. Inoltre nell'863, ricevette la contea di Ternois e divenne abate laico dell'abbazia di St Peter di Gent[6]. In pratica, divenne conte delle Fiandre[6].
Baldovino è citato nel documento, datato 14 giugno 877, che si pensa scritto dall'imperatore Carlo il Calvo, in previsione della propria morte, che invita i suoi conti ad appoggiare suo figlio, Luigi il Balbo[18].
Una leggenda attribuisce a Baldovino la costruzione della chiesa di San Donato ("Sint Donaatskapittel") a Bruges[6].
Secondo gli Annales Vedastini Baldovino I morì nell'879[19], data confermata dal Cartulaire de l'abbaye de Saint-Bertin che precisa che fu sepolto nell'abbazia di San Bertino[5] a Saint-Omer. Anche gli Annales Blandinienses ricordano la morte di Baldovino, ricordato come figlio di Odacre ("Balduvinus filius Audacri")[9]
Raoul (Rodolfo)[5] (869 circa – 896), conte di Cambrai[5], e venne ucciso da Erberto I di Vermandois nell'896 dopo che, Erberto era stato assediato nelle sue proprietà dal re dei Franchi Occidentali, Oddone e Rodolfo, che era al seguito di Oddone, ne approfittò per acquisire alcune proprietà di Erberto[20], che riappacificatosi con Oddone riottenne le sue proprietà, per cui entrò in conflitto con Rodolfo[20] e nei combattimenti, che ne seguirono, Erberto uccise Rodolfo[20][21];