Nell'879, Baldovino successe al padre come Baldovino II il Calvo conte delle Fiandre[2]. Secondo lo storico S. Rösch il soprannome di Calvo gli fu dato in omaggio al nonno, Carlo il Calvo[2].
I primi anni del suo regno furono funestati da frequenti e devastanti incursioni vichinghe, tanto che secondo il Nicholas, in alcune circostanze dovette rifugiarsi nelle paludi di Saint-Omer[2]. L'unico territorio non toccato dalle incursioni fu il territorio di Somme. Baldovino reagì costruendo nuove fortezze, rinforzando le mura delle città e confiscando inoltre tutti i terreni che erano stati abbandonati, così alla fine riuscì a controllare più saldamente un territorio più vasto rispetto a quello del padre. infatti aveva ingrandito il suo territori occupando le zone di Mempisc (il territorio che era stato dei Menapi), Courtrai ed Ijzer (l'attuale Limburgo olandese)[2].
Nell'884 circa, Baldovino prese in sposa Elfrida (Aelfthryth), figlia di Alfredo il Grande, re del Wessex[3] e di sua moglie, Ealhswith, figlia di Æthelred Mucil, che era il priore magistrato dei Gaini (una tribù della Mercia). Questa unione aveva scopi puramente politici, rafforzava infatti il fronte comune Anglo/Fiammingo contro il pericolo Vichingo[8]. Questa alleanza sarà poi un punto fermo della politica fiamminga nei secoli successivi.
Inoltre, dopo aver appoggiato l'incoronazione, nell'893, del carolingio, Carlo il Semplice[2], che Folco aveva dichiarato maggiorenne[12], all'età di tredici anni[9], contro re Oddone, Baldovino, avvantaggiandosi del conflitto che era iniziato tra Carlo il Semplice e Oddone, riuscì a porre sotto il suo dominio le regioni di Ternois e Boulonnias e Tournaisis (eccettuata la città di Tournai)[2].
Nell'895, invece Baldovino, sempre secondo gli Annales Vedastini, si schierò a favore del re di Lotaringia, Sventiboldo, contro Carlo il Semplice, che avrebbe voluto conquistare il regno di Lotaringia, ricordando che Baldovino e suo fratello, Rodolfo si congiunsero con Sventiboldo[13].
Nell'896, sempre secondo gli Annales Vedastini, si schierò a favore di Oddone, contro Erberto I di Vermandois, assediato nelle sue proprietà dal re dei Franchi occidentali, e suo fratello Rodolfo ne approfittò per acquisire alcune proprietà di Erberto[14]; ma rappacificatosi con Oddone, Erberto riottenne le sue proprietà, per cui entrò in conflitto con Rodolfo[14] e nei combattimenti, che ne seguirono, Erberto uccise Rodolfo[11][15].
Baldovino, ancora secondo gli Annales Vedastini, invase la signoria di Peronne, che apparteneva ad Erberto I di Vermandois, ma l'intervento del nuovo re dei Franchi occidentali, Carlo il Semplice ed il re di Lotaringia, Sventboldo riuscirono a far rappacificare i contendenti[16]. L'anno seguente, Baldovino attaccò ancora la contea di Vermandois[2], ma dovette ritirarsi da tutti i territori conquistati[17] e, sempre in quell'anno, dato che l'Arcivescovo di Reims, Folco, stava consigliando a Carlo il Semplice di riappropriarsi della città di Arras che Baldovino aveva occupato[18], lo fece assassinare[17], secondo gli Annale Blandinenses, il 17 giugno[19]. Il Papa Benedetto IV per questo omicidio lo scomunicò.
Nel 907, Baldovino II attaccò la contea di Vermandois e fece uccidere da uno sgherro il conte di Vermandois, Erberto I, per vendicare il fratello, Rodolfo[15].
Un documento del 962, il nº 29 delle Chartes et documents de l'abbaye de Saint Pierre au Mont Blandin à Gand, che esprimeva le ultime volontà del conte Arnulfo, rammenta che le tombe dei suoi genitori, Baldovino II ed Elfrida, furono trasferite a Gand, nel monastero di San Pietro[22].
una femmina di cui non si conosce il nome, ma che ebbe un figlio, di cui Arnolfo I di Fiandra era lo zio materno:
Ildebrando (?- dopo il 961), che secondo il Cartulaire de l'abbaye de Saint-Bertin divenne abate dell'abbazia di San Bertino ed era il nipote del conte di Fiandra, Arnolfo I[24]; anche secondo la Chronica Monasterii Sancti Bertini auctore Iohanne Longo de Ipra era nipote di Arnolfo I (avunculus, il fratello della madre)[25]. Ildebrando compare in un documento, per l'ultima volta, nel gennaio 961[26].