In seguito ai buoni risultati ottenuti nell'esercizio con le automotrici 5111 ÷ 5130, e successivamente con le più potenti automotrici-bagagliaio 5301 ÷ 5305, la Rete Mediterranea decise di introdurre una nuova serie di vetture a comando multiplo[1].
Dopo il 1905 le vetture passarono alle Ferrovie dello Stato, che le classificarono nel gruppo E.20 con numeri E.201 ÷ 216[3].
Nel 1925 molte unità furono trasferite a Napoli, per l'esercizio sulla nuova "metropolitana" FS, anch'essa elettrificata a terza rotaia[4].
Le E.20 napoletane cessarono l'esercizio dopo il 1935, quando la metropolitana fu convertita all'elettrificazione a catenaria alla tensione di 3 kV cc; le unità milanesi alla fine degli anni trenta, sostituite dalle più moderne e potenti E.10 ed E.60[5]. Tutte le E.20 vennero quindi demotorizzate ed utilizzate come carrozze ordinarie sui treni locali intorno a Milano e Torino[5].
Giovanni Cornolò, Locomotive elettriche FS, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 1983, pp. 26-31.
Giovanni Cornolò, Automotrici elettriche a 3ª rotaia gr. E.10; E.15; E.20 RM, in Automotrici elettriche. Dalle origini al 1983, (ristampa anastatica di Automotrici elettriche FS, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 1985), Ponte San Nicolò (PD), Duegi Editrice, 2011, pp. 17-30, ISBN88-95096-05-3.