È stata ricordata per le opere di carità[4] (con il marito tentò di proteggere i personaggi letterati)[5] e da Ireneo Affò per le doti letterarie:[6] ricevette elogi per il suo lavoro, in particolare per le sue poesie in volgare, ma non è rimasto niente dei suoi scritti.[7]
^Nuovo Dizionario istorico ovvero Storia in compendio, Tomo XVI, Bassano, 1796, p. 219.
^D'Argentina Pallavicina Rangona Cap. XLVIII su Libro Di Messer Giovanni Boccaccio Delle Donne Illustri, a cura di Giovanni Boccaccio, 1596, pp 466-469.
^Storia della letteratura italiana, dall'origine della lingua sino ai giorni nostri, Volume Secondo, di Giuseppe Maffei, Tipografia del fu Migliaccio, Napoli, 1853, p. 28.
^Memorie di tre celebri principesse della famiglia Gonzaga, di Ireneo Affò, Parma, Stamperia Carmignani, 1787, p. 66.
^Emilia da "Le Cento città d'Italia", di Tagliavini Isora, ed. Edison, Bologna, 1887, p. 44.
^Storia Della Letteratura Italiana, di Girolamo Tiraboschi, Firenze, ed. Molini Landi, 1810, pp 586.