Le ancelle della Beata Vergine Maria Immacolata sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio: le suore di questa congregazione, la maggiore del rito bizantino ucraino, pospongono al loro nome la sigla S.A.M.I.[1]
La congregazione venne fondata nel 1892 a Żużel, in Ucraina, da Geremia Lomnyc'kyj, monaco basiliano, e da Cirillo Selec'kyj. Fu il primo istituto femminile della Chiesa greco-cattolica ucraina dedito all'apostolato attivo: la prima comunità venne affidata dai fondatori a Giosafata Hordaševska (1869-1919), figlia spirituale di Lomnyc'kyj, che gli aveva manifestato l'intenzione di abbracciare la vita religiosa ma non intendeva ritirarsi in monastero.[2]
L'istituto si diffuse rapidamente in Galizia e, a partire dal 1912, le religiose della congregazione iniziarono a seguire gli emigrati ucraini in Canada e Brasile. Le costituzioni dell'istituto vennero approvate dall'arcivescovo di Leopoli Sylwester Sembratowicz nel 1892 e poi riviste da Andrej Szeptycki nel 1907. La Congregazione per le Chiese Orientali approvò l'istituto il 27 luglio 1932 e papa Pio XII confermò l'approvazione con il breve "Sacra in clausura" del 18 gennaio 1956.[2]
Nel 1946 le Ancelle vennero soppresse ed espulse dall'Ucraina e dalla Cecoslovacchia.[2]
La Hordaševska, ritenuta cofondatrice delle ancelle dell'Immacolata, è stata beatificata da papa Giovanni Paolo II nel 2001 assieme con la Beata suor Tarsykija Mac'kiv.[3]
Le ancelle dell'Immacolata si dedicano alla catechesi e all'educazione dell'infanzia e della gioventù presso le comunità cattoliche di rito bizantino ucraino presenti in tutto il mondo.[4]
Sono presenti in Argentina, Australia, Brasile, Canada, Francia, Germania, Italia, Kazakistan, Polonia, Serbia, Slovacchia, Stati Uniti d'America, Ucraina:[5] la sede generalizia, del 1947, è a Roma.[1]
Al 31 dicembre 2005 l'istituto contava 809 religiose in 153 case.[1]