In matematica, un'algebra di Lie si dice nilpotente se la sua serie centrale discendente, definita come
diviene 0 dopo un certo numero finito di passaggi. Equivalentemente, si dice nilpotente se
per ogni sequenza di elementi abbastanza lunga, dove indica l'endomorfismo aggiunto associato a .
Conseguenza di questo è che è nilpotente (come operatore lineare) per ogni . Il teorema di Engel dimostra che è vero anche il viceversa. Inoltre, la forma di Killing di un'algebra di Lie nilpotente è identicamente nulla.
Ogni algebra nilpotente è risolubile. Questo fatto è spesso usato per dimostrare che una certa algebra sia risolubile, in quanto dimostrare la nilpotenza è più semplice. Il viceversa non è in generale vero.
Un'algebra di Lie è nilpotente se e solo se il suo quoziente rispetto ad un ideale contenente il centro di è anch'esso nilpotente.
Bibliografia
- Humphreys, James E. Introduction to Lie Algebras and Representation Theory. Graduate Texts in Mathematics, 9. Springer-Verlag, New York, 1972. ISBN 0-387-90053-5
- W. Fulton e J. Harris, Representation theory. A first course, Graduate Texts in Mathematics, vol. 129, New York, Springer-Verlag, 1991, ISBN 978-0-387-97527-6, MR 1153249.
- James E. Humphreys, Introduction to Lie Algebras and Representation Theory, Graduate Texts in Mathematics, vol. 9, New York, Springer-Verlag, 1972, ISBN 0-387-90053-5.
- A. W. Knapp, Lie groups beyond an introduction, Progress in Mathematics, vol. 120, 2nd, Boston·Basel·Berlin, Birkhäuser, 2002, ISBN 0-8176-4259-5.