Suo padre, Pietro, poco dopo essere rimasto vedovo (1358 circa), si ritirò nel monastero francescano di Barcellona, dove prese i voti, dopo aver rinunciato alle sue contee, a favore dei figli[8]; Alfonso gli subentrò nel governo della contea di Ribagorza e delle signorie di Dénia e Gandía[9].
Alfonso partecipò alla Guerra dei due Pietri, che era iniziata nel 1356, tra il re di Castiglia, Pietro il Crudele e suo cugino, il re della Corona d'Aragona, Pietro IV il Cerimonioso[11][12].
Nell'aprile del 1366, Enrico Trastamara, in cambio del suo appoggio nella guerra civile castigliana contro Pietro il Crudele, gli assegnò la signoria di Villena, che era stata proprietà dello scrittore e uomo politico, Giovanni Emanuele di Castiglia[7] (nipote di Alfonso X di Castiglia) e di Constanza d'Aragona (1300-1327). La signoria di Villena si trovava sul confine tra Castiglia e Aragona
Questa donazione gli fu ratificata, nel 1369, quando Enrico Trastamara divenne il re di Castiglia, Enrico II[7].
Alfonso, sempre nell'ambito della guerra civile castigliana, aveva preso parte alla battaglia di Nájera, del 3 aprile 1367, in cui venne fatto prigioniero dalle truppe inglesi[11][12] di Edoardo il Principe Nero, alleato di Pietro il Crudele. La prigionia si protrasse sino al 1372, periodo in cui suo padre, Pietro fu costretto a lasciare il convento per sostituirlo nella conduzione delle sue contee[9]; dopo aver pagato una parte del riscatto dovette consegnare i due figli, Alfonso (liberato nel 1392) e Pietro (liberato dopo pochi mesi), che presero il suo posto, come ostaggi[9].
Dopo la liberazione, Alfonso visse in Castiglia, a fianco di Enrico Trastamara, col quale programmò il matrimonio dei suoi figli, Alfonso e Pietro, rispettivamente con due figlie illegittime di Enrico II, Leonora e Giovanna (il matrimonio tra Alfonso e Leonora non fu mai celebrato per il protrarsi della prigionia, mentre Pietro e Giovanna si sposarono nel 1378)[9].
Dato che la guerra tra Castiglia e Aragona, nonostante la morte di Pietro I, continuava, Alfonso si adoperò per riportare la pace che fu conclusa nel 1375[9].
Suo padre, Pietro IV, morì a Pisa, il 4 novembre 1381, mentre si stava recando a Roma, per incontrare il Papa Urbano VI e fu sepolto nel convento francescano della città, e, nel 1391, i resti mortali di Pietro furono portati a Valencia, dove furono tumulati, nel convento di San Francesco[8].
Nel 1382, Alfonso fu confermato marchese di Villena e molto probabilmente cedette questo titolo al figlio, Pietro, prima del 1385[7].
Dal 6 luglio 1382 al 1391 fu conestabile di Castiglia[9]. Dopo essere stato privato della carica di connestabile, anche il marchesato di Villena, gli venne sottratto e Alfonso, dopo aver ottenuto la liberazione del figlio, fece ritorno in Aragona, dove il rapporto con il figlio, Alfonso, divenne sempre più difficile[9].
Quando, nel 1410, morì il re della corona d'Aragona e re di Sicilia, Martino il Vecchio, lontano cugino di Alfonso (suo nonno, Giacomo II il Giusto era anche bisnonno di Martino il Vecchio), quest'ultimo fu tra i pretendenti al trono aragonese e nei due anni che seguirono, conosciuti come interregno aragonese, non disdegnò di prendere le armi, per difendere i suoi interessi[9].
Prima che si arrivasse ad una guerra civile, le Cortes di Catalogna, di Valencia e d'Aragona decisero per un arbitrato, nominarono tre rappresentanti per regno, trascurando però di invitare i rappresentanti di Maiorca, Sicilia e Sardegna[13]: i nove delegati dovevano scegliere tra i cinque pretendenti e, col Compromesso di Caspe, del 1412, avrebbero deciso che sarebbe stato sovrano della corona d'Aragona e re di Sicilia Ferdinando el de Antequera, infante del castigliano casato di Trastámara[14].
Alfonso non poté seguire l'arbitrato sino al termine, poiché, prima della sentenza morì e, come pretendente, venne sostituito dal figlio Alfonso[7].
Alfonso morì a Gandia, nel 1412 dove fu tumulato Chiesa di Santa Maria[9].
Matrimonio e discendenza
Alfonso, nel 1355, aveva sposato Violante Jiménez Signora della baronia di Arenós, figlia di Gonzalo Diaz e della moglie María Cornel, come ci viene confermato dal Los cinco libros postreros de la primera parte de los Anales de la Corona de Aragón, v.2[1]; il contratto di matrimonio era stato stipulato nel 1348[9].
Alfonso da Violante ebbe sette[7][15] o otto[9] figli: