Un ago, dal latino acus raggiungere-penetrare[1], è un attrezzo utilizzato per cucire, di forma allungata ed appuntito ad una estremità. Si usa per unire tramite una cucitura due lembi di tessuti, cuoio, feltro, materie plastiche, budello e altri materiali che possano essere forati dalla sua punta.
Ad una estremità dell'ago c'è la punta e all'altra estremità un foro chiamato cruna, in cui si fa passare il filo. Nell'ago che si usa per cucire a macchina la cruna si trova nella punta, mentre all'altra estremità l'ago è sagomato in modo da poter essere fissato alla macchina da cucire.
Vi sono innumerevoli tipi di ago, di dimensioni e forme differenti, in relazione all'impiego e allo spessore del materiale da cucire.
L'ago più semplice si può ricavare da una spina di agave, tagliando la spina terminale della foglia solo parzialmente, in modo che le rimangano attaccate alcune fibre, si ottiene l'accoppiata ago (la spina) e filo (le fibre della foglia) con cui si può fare una cucitura grossolana.
I primi aghi di cui si ha notizia erano realizzati in osso o legno, nell'antichità erano in bronzo, gli aghi moderni sono realizzati in acciaio placcato.
da cucito sono segnalati con una scala che va da 1 a 10. Un valore di 1 rappresenta gli aghi più spessi e lunghi mentre un valore di 10 quelli più sottili.
da lana, più grossi di quelli da cucito, con una lunga cruna e spesso la punta arrotondata.