Abd Allāh bin Fayṣal bin Turkī bin Abd Allāh bin Sulṭān Āl Saʿūd (in arabo عبد الله بن فيصل بن تركي بن عبد الله بن سعود آل سعود?; Ta'if, 1951) è un principe, imprenditore e diplomatico saudita, membro della famiglia reale Āl Saʿūd, ambasciatore negli Stati Uniti e presidente della Compagnia italo-saudita di sviluppo.[1]
Il principe Abd Allah è nato a Ta'if nel 1951.[2][3] Sua madre, Luluwah bint Abd al-Aziz,[4] era sorella germana dei "sette Sudairi",[3][5][6] Il 23 luglio 2002, suo fratello Sultan è rimasto ucciso in un incidente stradale all'età di 41 anni mentre stava viaggiando da Gedda a Riad per partecipare alle preghiere funebri per il principe Ahmad, figlio di re Salman.[5][7]
La famiglia del principe Abd Allah discende, dal lato paterno, direttamente da Sa'ud bin Faisal bin Turki, emiro del Secondo Stato Saudita.[3]
Il principe Abd Allah ha ricevuto l'istruzione primaria e secondaria in patria.[8] In seguito, è andato nel Regno Unito per gli studi [3] di ingegneria.[2]
Carriera e attività
All'inizio della carriera da ingegnere era occupato in posizioni tecniche e di gestione. Ha poi assunto la responsabilità del coordinamento dei vari studi per le due città industriali, e più tardi per il settore della sicurezza industriale.[2]
Abd Allah bin Faysal ha iniziato la sua carriera presso la Commissione Reale per Jubail e Yanbuʿ subito dopo la sua istituzione nel 1975.[2] Dal 1985 al 1987 ha servito come segretario generale ad interim. Nel 1987, è stato nominato segretario generale.[9] Nel 1991, è stato nominato presidente, direttore generale della Commissione e presidente del suo consiglio di amministrazione.[2][10]
Nell'aprile 2000, è stata istituita l'Autorità Generale Saudita di Investimento, responsabile della promozione degli investimenti stranieri e nazionali in Arabia Saudita.[11][12] Nello stesso anno, il principe Abd Allah è stato nominato governatore con rango di ministro dell'ente.[2][13] Il suo mandato è terminato con le dimissioni rassegnate nel 2004.[14] Si è ipotizzato che la frustrazione creata dall'approccio burocratico del governo e dalla lentezza delle riforme del paese, lo abbiano convinto a compiere tale scelta.[14]
Il principe Abd Allah è presidente della Compagnia italo-saudita di sviluppo, ente che ha il compito di rivitalizzare l'economia dell'Arabia Saudita. Dal momento che ha una ottima conoscenza dell'economia italiana, è considerato come la figura più appropriata per sostenere le relazioni commerciali tra l'Arabia Saudita e l'Italia.[15]
Dal 21 ottobre 2015 è ambasciatore negli Stati Uniti;[8] è succeduto ad Adel al-Jubeir, nominato pochi mesi prima ministro degli affari esteri.[8]
Il 22 aprile 2017 re Salman ha nominato suo figlio Khalid nuovo ambasciatore.[16]
Governatore della Autorità Generale Saudita di Investimento
Quando il principe Abd Allah era a capo dell'Autorità Generale Saudita di Investimento, ha fortemente sostenuto sia le politiche liberali che quelle di privatizzazione nell'economia del regno.[17] Durante il suo mandato sono state emesse quasi duemila licenze commerciali estere. Il valore di queste licenze sono state stimate in circa 15 miliardi di dollari.[13][14] Il principe Abd Allah ha incoraggiato ulteriormente l'appartenenza dell'Arabia Saudita all'Organizzazione mondiale del commercio.[14] Tuttavia, questo obiettivo non è stato raggiunto in quel momento a causa delle politiche protezionistiche dell'Arabia Saudita nei confronti delle industrie di produzione di petrolio e delle telecomunicazioni, e della sua incapacità di siglare un accordo commerciale formale con gli Stati Uniti.[14]
Vita personale
Abd Allah bin Faysal è sposato e ha quattro figli.[3] È molto interessato alle tematiche ambientali e alle relazioni internazionali, così come alle arti.[2]
Onorificenze
«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri»
— 2 giugno
2007[18]
Note
- ^ Prince Abdullah bin Faisal bin Turki Al Saud Named New Ambassador to the United States, su SUSTG. URL consultato il 23 novembre 2015 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2016).
- ^ a b c d e f g HRH Prince Abdullah bin Faisal bin Turki al Saud, su European University Institute, 3 aprile 2003. URL consultato il 7 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 13 febbraio 2013).
- ^ a b c d e Richard H. Curtiss, Prince Abdullah bin Faisal bin Turki Al Saud, su Washington Report on Middle East Affairs, November 2001. URL consultato il 7 giugno 2012.
- ^ Family Tree of Luluwah bint Abdulaziz bin Abdul Rahman Al Saud, su Datarabia. URL consultato il 12 agosto 2012.
- ^ a b John R. Bradley, Prince Ahmed's cousin killed on way to funeral, in USA Today, AP, 23 luglio 2002. URL consultato il 9 agosto 2012.
- ^ About the Bin Laden family, in PBS. URL consultato il 26 febbraio 2013.
- ^ Prince dies in car crash on way to Ahmad’s funeral, in Arab News, 24 luglio 2002. URL consultato il 14 agosto 2012.
- ^ a b c Dina al-Shibeeb, Abdullah bin Faisal named new Saudi ambassador to Washington, in Al Arabiya, 21 ottobre 2015. URL consultato il 27 ottobre 2015.
- ^ Saudis confident US presence will prevent Iraq attack, in Sun Journal, 21 agosto 1990. URL consultato il 10 dicembre 2012.
- ^ Royal decrees on ministerial and top-level appointments, su Saudi Embassy, 6 luglio 1997. URL consultato il 23 giugno 2012.
- ^ About SAGIA, su Global Competitiveness Forum. URL consultato il 7 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2012).
- ^ Simon Henderson, After King Abdullah (PDF) (Policy Paper), su Washington Institute, August 2009. URL consultato il 28 luglio 2012 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2012).
- ^ a b Prince Abdullah bin Faisal bin Turki Al Saud, in AMEinfo, 6 maggio 2003. URL consultato il 7 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 29 maggio 2010).
- ^ a b c d e Wide Angle, su PBS. URL consultato il 7 giugno 2012.
- ^ Board of Directors, su Saudi Italian Development Company Limited (SIDCO). URL consultato il 7 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 2 febbraio 2013).
- ^ Saudi Royal decree announces new appointments, restores benefits to government employees, in Arab News, 23 aprile 2017. URL consultato il 23 aprile 2017.
- ^ Saudi Arabia's New Private Sector Investment Strategies, su International Development Consultants, LLC. URL consultato il 7 giugno 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
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