La maggior parte della sua produzione è dedicata a romanzi storici ambientati alla fine del cinquecento, sia in Giappone, sia in altri paesi dell'Asia.
Nato in una famiglia dedita alla professione medica, fallì l'esame di ammissione alla facoltà di Medicina. Iscrittosi in seguito alla facoltà di Lettere, si laureò nel 1936 con una tesi su Paul Valéry. Dopo il matrimonio avvenuto nel 1935 intraprese la carriera giornalistica. Lo stile scorrevole acquisito in quegli anni diverrà in seguito una caratteristica delle sue opere. Nel 1937 prestò servizio militare nel nord della Cina. Iniziò tardivamente, nel 1947, la carriera di scrittore con due racconti Ryōjū e Tōgyū, vincendo il prestigioso Premio Akutagawa nel 1950. Nel 1980 gli è stato conferito il Kikuchi Kan Prize, riservato a chi contribuisce a diffondere la conoscenza della cultura giapponese.[1]
Furikanzan (Vento, foreste, fuoco e monti 1953-1954)
Hongakubō ibun (Il testamento di Honkakubo 1981)
In traduzione italiana
La montagna Hira, Bompiani 1964 (ed. riv. 1988) (Contiene: La lotta dei tori (Tōgyū), Il fucile da caccia (Ryōjū), La montagna Hira (Hira no shakunage), trad. Atsuko Ricca Suga)
Ricordi di mia madre, Spirali 1985; Feltrinelli 1991; Adelphi 2010
Vita di un falsario, Il Melangolo 1995; Skira 2014