Villa Saporiti, nota anche come Villa Resta Pallavicino o come La Rotonda,[1] è un edificio monumentale situato a Como, Lombardia, nella zona di Borgo Vico.
Villa neoclassica che si affaccia sul lago di Como, è stata costruita tra il 1783 e il 1793[1], su incarico dei marchesi milanesi Antonio Villani ed Eleonora Doria Sforza Visconti[2] in Villani, divenuti proprietari di un terreno demaniale confiscato ai padri oratoriani e alle monache agostiniate durante il giuseppinismo.[3]
Nel 1797, Napoleone Bonaparte in visita a Como decise di alloggiare a Villa La Rotonda.[4]
Nel 1858, l'edificio venne comprato da un esponente della famiglia Saporiti (Apollinare[6] o Marcello Rocca[4]), committente di una serie di ristrutturazioni che interessarono i lati occidentale e meridionale dell'edificio.[4] Il cognome di questa famiglia rimase legato alla villa anche dopo l'acquisto, nel 1950,[4] da parte della Provincia di Como,[5] che ne fece la propria sede istituzionale[3]. Dopo alcuni anni, la Provincia di Como acquistò anche l'adiacente villa Gallia con il parco condiviso con villa Saporiti[4].
Descrizione
Esterni
Collocata all'interno di un parco comprensivo anche di Villa Gallia,[1] La Rotonda si compone di un corpo centrale su due livelli, affiancato da due corpi laterali simmetrici.[3]
Sul lato occidentale, la facciata del corpo centrale presenta tre fornici inframmezzati da colonne doriche. Sopra di essi si sviluppa un piano superiore con balconata, sormontato da un timpano triangolare.[3]
Il lato orientale del corpo centrale è invece caratterizzato dalla cosiddetta Rotonda,[5][1] ossia un'esedra ispirata al rococò francese[4], caratterizzata dalla presenza di lesene e colonne ioniche e coronata da sei statue raffiguranti altrettanti divinità romane (Giove, Giunone, Marte, Venere, Apollo e Nettuno).[3] Cinque ninfe acquatiche sono invece rappresentate negli altrettanti medaglioni che sormotano gli arcuati finestroni tra una colonna e l'altra.[3][7]
Interni
Internamente, la Rotonda ospita una sala d'onore a pianta ellittica, dotata di volta affrescata e stuccata.[5][3] Gran parte degli elementi ornamentali della volta si rifanno a un modello di Giocondo Albertolli.[3]
Introdotto da una serliana, lo scalone d'onore conduce dall'atrio della villa al piano superiore.[7]
A pianta rotonda è anche un salottino decorato da un mosaico a pavimento,[3][7] da busti di imperatori romani e da paraste binate sormontate da capitelli a testa di Medusa.[3]
Luigi Mario Belloni, Renato Besana e Oleg Zastrow, Castelli basiliche e ville - Tesori architettonici lariani nel tempo, a cura di Alberto Longatti, Como - Lecco, La Provincia S.p.A. Editoriale, 1991.
Touring Club Italiano (a cura di), Guida d'Italia - Lombardia (esclusa Milano), Milano, Touring Editore, 1999, ISBN88-365-1325-5.
Franco Bartolini, I segreti del Lago di Como e del suo territorio, Cermenate, New Press Edizioni, 2016 [2006].
Francesca Trabella, 50 Ville del Lago di Como, Lipomo, Dominioni Editore, 2020, ISBN978-88-87867-38-1.