True Crime è il termine inglese, recentemente entrato in uso anche in Italia, per la cronaca nera raccontata con le modalità tipiche dell’intrattenimento, di cui condivide in gran parte anche gli scopi. Può coinvolgere differenti tipi di comunicazione, dai supporti cartacei come opuscoli (un tempo illustrati), libri e riviste (generaliste o monotematiche) alle trasmissioni radiofoniche e serie televisive, a video e audio on demand . Molti commentatori hanno sottolineato che proprio la diffusione di serie e podcast ha determinato negli ultimi anni una crescita esponenziale di tali contenuti. Considerato a lungo un prodotto culturale trash, il true crime ha però in qualche caso acquisito la considerazione della cultura accademica, per esempio con romanzi come A sangue freddo di Truman Capote e L’avversario di Emmanuel Carrère.
La crescita iperbolica degli ultimi anni
Fra i prodotti culturali che, in primo luogo negli Stati Uniti, hanno maggiormente contribuito alla impennata del genere true crime si possono citare, ad esempio, la miniserie The Jinx: The Life and Deaths of Robert Durst del 2015, oppure la serie prodotta da Netflix nel 2016 Making a murderer, [1].
In Italia, nel 2022, la serie Netflix "Dahmer", incentrata sull’omonimo serial killer, conta più di 1 miliardo di ore visualizzate[2].
Il true crime sembra particolarmente congeniale ai creatori di contenuti online, già nel 2014 negli Stati Uniti Serial ha raggiunto il numero di 5 milioni di downloads da iTunes più velocemente di qualunque altro podcast su qualunque argomento [3]. Al terzo posto mondiale tra i podcast più ascoltati su Spotify c’è Crime Junkie, podcast nato nel 2017[4]. Una statistica [5] svolta nel 2022 dal Pew Research Center su 5132 adulti americani rivela che fra gli ascoltatori di podcast il 34% segue true crime regolarmente, che le donne prevalgono nettamente sugli uomini (quasi il doppio) e, anche se con scarto minore, gli ascoltatori sono inversamente proporzionali al livello di istruzione e all’età (il 43% sotto i 30 anni). È inoltre l’argomento più diffuso fra i podcast di maggiore ascolto.
Storia del True Crime
Le prime pubblicazioni che riguardano crimini sensazionali nascono in Gran Bretagna, fra XVII e XVIII secolo [7] più o meno contemporaneamente alla nascita e allo sviluppo della stampa periodica e probabilmente favorite degli stessi fattori: il perfezionamento delle tecniche di stampa e la espansione della borghesia che amplia il pubblico di coloro che sapevano leggere [8]. Si tratta di pubblicazioni effimere, fascicoletti di poche pagine o anche fogli singoli, i fatti potevano essere narrati in prosa ma anche con ballate in versi, probabilmente destinate a essere cantate nei mercati e nelle fiere. Oppure sono fogli singoli con l’immagine di un malfattore che venivano affissi ai muri. Il tono di questi testi poteva variare dal sensazionalista al didascalico, dipingendo i criminali come devianti, deplorandone moralisticamente le azioni ma anche indagandone in qualche modo le motivazioni. Secondo Pamela Burger questi testi, per quanto sensazionalistici fossero, mettevano anche in risalto le lotte dei poveri e degli emarginati, e questo ne giustifica il successo presso tutte le classi subordinate. Nel XIX secolo le vicende di crimini rientrano nelle cronache dei giornali e attirano l'attenzione di letterati come Charles Dickens (“A Visit to Newgate,” 1836) e William Thackeray (“Going to See a Man Hanged,” 1840). Il caso più significativo è L'assassinio come una delle belle arti di Thomas de Quincey[9] che paragona gli effetti del delitto alla teoria del sublime di Kant. Tra l’Ottocento e il Novecento le persone smisero di assistere alle pubbliche esecuzioni ma finirono per seguire con sempre maggior interesse, attraverso i giornali, i processi e le indagini [10] . Già nel 1811 il mistero degli omicidi di Ratcliff Highway appassionò il pubblico inglese [11] Negli Stati Uniti il processo di Lizzie Borden del 1892, destò tanta attenzione quanto quello di O.J. Simpson un secolo più tardi.
^Ossessione True Crime, su Eco Associazione, giugno 2024. URL consultato il 10 settembre 2024.
^ Pamela Burger, The Bloody History of the True Crime Genre, su daily.jstor.org, 24 agosto 2016. URL consultato il 30 settembre 2024., l'autrice tratteggia qui una storia del genere che viene poi ripresa da numerose altre pubblicazioni periodiche.
^ Joy Wiltenburg, True Crime: The Origins of Modern Sensationalism, in The American Historical Review, vol. 109, n. 5, Oxford University Press, dicembre 2004, pp. 1377-1404., Wiltenburg sottolinea che in realtà non si trattava di stampa popolare nel vero senso del termine, perché all’epoca le classi popolari erano prevalentemente analfabete.
^pubblicato per la prima volta nel 1827 in "Blackwood’s Magazine"