Sono qui elencati i seguenti concerti-evento, tali da non considerarsi veri e propri tour, in quanto dei brevi cicli di spettacoli tenutisi in una sola città e location, spesso realizzati appositamente in occasione del compleanno del cantautore (come accaduto per Da Zero a 30 nel 1980, per Zero 40 nel 1990, Sei Zero nel 2010 e 070 nel 2022):
La prima serie di live di Renato Zero risale al 1973, anno del suo debutto discografico con l'album No! Mamma, no!, per il quale si decide di registrare i brani interamente dal vivo, alla presenza del pubblico del Folkstudio di Roma[1]. Il risultato non convince l'artista, che opterà così per uno pseudo-live, dove gli applausi superstiti delle registrazioni vengono legati alle esecuzioni in studio.
Ultimato, il disco viene ufficialmente lanciato con uno spettacolo di presentazione al Teatro Centrale di Roma, dal 3 al 7 ottobre dello stesso anno[2], davanti a discografici, giornalisti, fotografi e manager, per poi essere presentato dal 3 al 21 gennaio 1974 al club Number One.
Nel freak show (così definito in locandina[2]), da lui interamente ideato e diretto, Zero esegue le canzoni del suo primo 33 giri, accompagnato sul palco da un complesso di 5 musicisti e da 4 ballerine, tra cui Marina Marfoglia.
Renato Zero Zoo
Insieme al medesimo balletto al femminile dà poi vita al Renato Zero Zoo, spettacolo itinerante che porta in scena per tutto il 1975, sia in serate indipendenti che come supporter di apertura del gruppo rock Il Rovescio della Medaglia, nel quale si aggiungono anche i brani tratti dal suo secondo lavoro, Invenzioni.
In questo stesso periodo, Renato lascia la Play Delta di Pino Sciortino e Fausto Paddeu, società che fino ad allora organizzava le sue serate (con la quale decise di interrompere il rapporto ufficialmente per ''motivi discografici e di organizzazione''), scegliendo di girare l'Italia a bordo di un furgone, da lui chiamato Orazio, in maniera totalmente autonoma: oltre ad essere l'artista sul manifesto, Zero funge anche da autista, meccanico, tecnico audio-luci e manager di se stesso.
Trapezio
Nel 1976 (e fino all'inizio dell'anno seguente), una volta riuscito ad ottenere le basi musicali delle sue canzoni da parte della sua casa discografica[1], la RCA, il cantautore si prodiga in un lungo tour nei locali italiani, perlopiù balere e discoteche, dedito in particolar modo a promuovere il suo terzo album, Trapezio.
Tra una esibizione e l'altra (nelle quali Renato comincia ad indossare stravaganti costumi con cambi d'abito frequenti e veloci, che da qui diventano una prerogativa di tutti i suoi live futuri), c'è spazio per i dialoghi con il pubblico, senza farsi mancare scherni, battibecchi e accese discussioni con alcuni spettatori, spesso detrattori e curiosi di turno[3].
In concomitanza con la pubblicazione del quarto album, Zerofobia (1977), l'artista scrive un nuovo spettacolo dal titolo omonimo. Trattasi, recita il manifesto promozionale, di «''Zerofobia'': malattia in 2 tempi. Inventata, contagiata, sofferta da Renato Zero».
Lo spettacolo si divide in due atti: nel primo Renato interagisce continuamente con il pubblico, presentando brani facenti parte del repertorio passato e seguendo come filo logico la storia della sua vita. Nella seconda parte comincia lo spettacolo vero e proprio, un musical (sarà il suo modo di presentarsi al pubblico per tutto il suo percorso artistico) incentrato su un'analisi dissacrante della società e i suoi ''mali'', durante il quale canta i nuovi brani attorniato da svariate figure - l'amante, la madre, il padre, la peripatetica, ecc. - interpretate da ''mimi-ballerini'', con cui intrattiene dialoghi pre-registrati. Nel finale, divenuto poi cult, in occasione del brano Il cielo, tutto il pubblico viene coperto da un enorme telo azzurro stellato, sorretto dai ballerini.
È da considerarsi la prima tournée di successo di Zero, con la quale spopola nell'intera penisola e balza all'attenzione dell'opinione pubblica nazionale, permettendogli inoltre di raggiungere le zone alte della classifica (anche grazie al singolo tratto dal disco, il 45 giri Mi vendo/Morire qui) e di muovere i primi passi da gigante nel panorama musicale italiano.
Si contano infatti, approssimativamente, oltre 60 repliche dello spettacolo, svoltosi in discoteche e maggiormente nei teatri (ad eccezione della tappa di Bologna e di Cantù, effettuate nei rispettivi palasport), per tutta la seconda metà del 1977. Da segnalare la doppia tappa romana, dal 4 al 16 ottobre al Teatro Tenda di Piazza Mancini, con un totale di ben dodici giorni di permanenza, e dal 25 al 29 dicembre al Teatro Tenda a Strisce, inaugurando la tradizione degli spettacoli natalizi[1].
A riprova del forte interesse suscitato, lo spettacolo viene inoltre ripreso dalle telecamere Rai e trasmesso il successivo 8 aprile 1978[4], in seconda serata sulla Rete 2, per la regia di Paolo Poeti. Successivamente, nel 1993, la stessa registrazione viene pubblicata su VHS e nel 2016 anche su DVD, nella collana Zero Collection.
Zerolandia
La crescente e vertiginosa popolarità, che dà ufficialmente origine al ''fenomeno Zero'', si conferma nel 1978, quando l'uscita di Zerolandia, il suo quinto disco, che lo porta nuovamente al vertice delle hit parade, è di poco anticipata da un altro giro di concerti, avvenuti nel periodo estivo dello stesso anno.
Lo spettacolo, anch'esso intitolato Zerolandia, vede Renato da solo sul palco, quest'ultimo caratterizzato da un semplice fondale composto da cinque pannelli di colore rosso e nero (sui quali è scandito in sillabe il nome e cognome dell'artista; gli stessi fungono da porte per l'ingresso e l'uscita di Zero), sormontati ai lati da due gigantografie della foto di copertina dell'album.
È anch'esso articolato in due parti distinte: nella prima, il cantautore introduce e canta i brani già pubblicati nei precedenti album, entrando in scena su La favola mia (brano inedito del tour Zerofobia, pubblicato soltanto in questo successivo album) con un abito in stile strega di Biancaneve, eseguendo poi i restanti brani indossando soltanto una tutina di raso rosso portata sotto al mantello del costume precedente. Nella seconda parte, invece, Zero interpreta le canzoni tratte dall'ultimo lavoro discografico, abbinando a ciascun brano un cambio d'abito, con costumi totalmente nuovi, tra cui la celebre tutina gialla con triangoli verdi indossata sulla hit Triangolo.
Alla tournée estiva, composta da un totale approssimativo di 37 spettacoli, seguiranno altri concerti della stessa serie, tra cui i festeggiamenti del compleanno dell'artista in Versilia, esibendosi al Bussoladomani di Lido di Camaiore (tradizione inaugurata l'anno precedente, nella medesima location) e una ripresa nel periodo natalizio, sempre presso il Teatro Tenda a Strisce di Roma.
Gran parte del tour sarà poi ''ricostruito'' (insieme ad immagini autentiche dei concerti) nel primo e unico film da protagonista di Zero, Ciao ni! (1979), utilizzando come colonna sonora alcuni dei brani cantati nello spettacolo, mantenendone lo stesso impianto scenico e gli stessi costumi.
Nella primavera del 1979, Zero affitta un tendone per dare forma e spazio a Zerolandia, ovvero un luogo immaginario che rappresenta il suo mondo, la sua idea di favola e che il cantautore definisce, nella nota di copertina dell'omonimo album del 1978, «terra di verità e d'illusione, di prosaiche poesie e di poetiche follie»; un luogo nel quale si può «entrare senza passaporto».[5]
Per realizzare questa idea, si rivolge alla famiglia di Enis Togni, la quale gli affitta il tendone utilizzato per il "Circo Americano", che per l'occasione viene fermato per tre mesi; lo chapiteau è ribattezzato, appunto, "Zerolandia".[6]
EroZero
Il primo tour che Zero realizza sotto la tenda è EroZero (anche conosciuto come La favola di EroZero), legato all'album dal medesimo titolo, EroZero, il sesto in carriera, che mette a segno la sua consacrazione definitiva.
Lo spettacolo è un variopinto e ambizioso recital sull'eterno conflitto tra la vita e la morte, da lui ideato, scritto e diretto. La scenografia, anch'essa disegnata dal cantautore, rappresenta in maniera stilizzata una vista notturna, con il cielo stellato e la luna.
Molteplici costumi creati ad hoc e vari personaggi di contorno arricchiscono la messinscena: al fianco di Renato (l'uomo) ci sono attori e ballerini (nei panni della vita, la morte, l'amore, il poeta, il travestito, l'allibratore, Arlecchino, Pinocchio, Babbo Natale, l'industriale e le guardie) e due cantanti emergenti, Farida (la donna) e Yo Yokaris (nel triplice ruolo del tempo, il venditore e il mago). A quest'ultimi, entrambi sostenuti e prodotti dalla nascente casa discografica di Zero, l'omonima Zerolandia, vengono affidati brani inediti composti appositamente per la trama del musical da Renato stesso.
Per questo tour vengono messi a disposizione l'intero staff del Circo Americano, il parco automezzi, il bar, la biglietteria e le arcate di ingresso, sulle quali viene impressa la scritta "Zerolandia", anziché "American Circus"[6], dando così la sensazione allo spettatore di entrare in un'altra dimensione, in un mondo parallelo a quello circostante.
I Togni si occupano, inoltre, del reperimento delle aree e della pubblicità. Il tour, partito da Roma il 23 marzo 1979[1], per poi toccare le principali città italiane (tra le quali Bologna, Pisa, Torino e Verona[7]), registra la presenza di circa 295.000 spettatori in 59 spettacoli.[6]
Il mago delle nuvole (inedito, cantato da Yo Yokaris)
Uomo, no!
Il carrozzone (con tutti i personaggi in coro)
Zerolandia '80
Dopo l'esperienza primaverile, Renato intende continuare ad esibirsi sotto al tendone e trascorrere le feste natalizie insieme al suo pubblico, sulla base di quanto fatto già nei due anni precedenti al Teatro Tenda a Strisce di Roma.
L'artista dà quindi il via alla serie di spettacoli intitolati Zerolandia '80[8], che dall'anno successivo assumono il nome Natale a Zerolandia e proseguono, a cadenza annuale, fino alle strenne 1982-1983, diventando in poco tempo un appuntamento irrinunciabile e un momento di ritrovo per tutti gli «zerofolli» e non solo.
I concerti si svolgono a Roma nel periodo di Natale e Capodanno e in una città del nord Italia nel periodo dell'Epifania, con replica pomeridiana la domenica e il giorno di Natale.
In più, durante la serata del 24 dicembre, lo spettacolo viene interrotto allo scoccare della mezzanotte per officiare la messa, celebrata - come più volte dichiarato dallo stesso Zero - da un prete in blue jeans, per poi riprendere regolarmente il suo corso una volta distribuiti panettone, pandoro e torrone[9].
Per il primo anno, la famiglia Togni gli affitta nuovamente il Circo Americano e i live si tengono a Roma dal 22 dicembre 1979 al 2 gennaio 1980[10], e a Milano dal 6 al 18 gennaio 1980. Nella tappa romana il tendone viene montato al Foro Italico, in Viale dei Gladiatori, mentre nella città milanese viene installato nel quartiere Varesine, in Viale della Liberazione.
Lo spettacolo consiste in un compendio della produzione dell'artista, da solo in scena, con il meglio del suo repertorio dagli inizi fino ad ora. Sul palcoscenico sono presenti una sedia di legno, riprodotta in dimensioni giganti, un baule in vimini e un pianoforte.
Durante il concerto, Renato estrae dal baule dei ricordi alcuni mantelli, vestaglie e cappelli utilizzati nelle tournée passate. I cambi d'abito, invece, sono circa quattro nell'arco dello spettacolo.
Anche in questa occasione Zero canta su basi musicali, eccezion fatta per alcuni brani, eseguiti con l'accompagnamento al pianoforte del maestro Piero Pintucci (storico collaboratore e autore di molte composizioni di Renato, tra il 1976 e il 1981).
Tra questi, nel finale di scaletta, viene presentato in anteprima il brano Buon Natale, interpretato con un costume da albero di Natale. L'inedito viene poi inserito nel successivo disco, Tregua.
La scaletta non era sempre uguale, ma variava di sera in sera.
Scaletta tipica:
L'evento
Vivo
La rete d'oro
La tua idea
Inventi
Sergente, no!
No! Mamma, no!
Sgualdrina
Hanno arrestato Paperino
Tu che sei mio fratello
Fermati
Il carrozzone
Morire qui
Manichini
L'ambulanza
Qualcuno mi renda l'anima
Salvami!
Tragico samba
Una sedia a ruote
Il cielo
Buon Natale (inedito - accompagnato al pianoforte da Piero Pintucci)
All'uscita del doppio album Tregua, nel giugno 1980, segue quasi immediatamente il tour correlato, intitolato Senza Tregua, il primo del cantautore svoltosi negli stadi italiani.
Il palco, di grandi dimensioni, è bordato da una gigante scritta luminosa, ''Zerolandia'' (posta sotto di esso o talvolta al centro dello stadio), ed arricchito dalla presenza di una band di 7 elementi. Zero, infatti, abbandona le basi e canta accompagnato da veri musicisti, i più stretti e storici collaboratori del periodo: Flaviano Cuffari (batteria), Dino D’Autorio (basso), Franco Di Stefano (percussioni), Massimo Fumanti (chitarra elettrica), Michele Santoro (chitarra acustica, elettrica, prophet), Stefano Senesi (polimoog, clavinet, minimoog, oberheim) e il Maestro Piero Pintucci (piano). Ospiti fissi i suoi due pupilli, già lanciati nel precedente EroZero, Farida e Yo Yokaris.
Per l’occasione Renato sfoggia nuovi costumi, tra i quali rimangono noti la lunga giacca bianca con cappello bianco da capitano (con sopra scritto Tregua in paillettes argentate) e quello da "uccello", con mantello piumato giallo e annesso copricapo con becco e piume gialle e blu. Con quest'ultimo canta Non sparare, brano contro la caccia.
Data l'impossibilità di uso del campo da gioco (che non viene concesso in nessuno stadio), Renato scende spesso dal palco per avvicinarsi alle gradinate ed escogita una simpatica trovata per salutare il suo pubblico: un giro, per tutta la pista d’atletica, a bordo di un carro, trainato da un cavallo nero. Nasce qui il famoso appellativo di ''sorcini'', che Zero conia per identificare i suoi accaniti seguaci.
Il debutto avviene (dopo le prime prove, avvenute a giugno nella Repubblica di San Marino) il 3 luglio 1980 allo Stadio Comunale di Bologna, per poi proseguire fino al mese successivo, giungendo anche al sud Italia (nelle città di Napoli, Palermo, Catania, Bari e Cagliari), che risponde all'arrivo dell'artista con affetto e ammirazione. Sono stimate circa 20 date, tutte esaurite, per un totale di 460.000 spettatori paganti.
A testimonianza del tour viene realizzato uno special a cura di Marcello Avallone, all'interno del programma RaiVariety, chiamato ...3, 2, 1... Zero! e trasmesso in prima serata sulla Rete 1 nella puntata del 17 luglio 1980[11], con spezzoni e dietro le quinte tratti dalle tappe di Savona e Brescia.
Da Zero a Trenta
Terminato il tour estivo, Zero ritrova i suoi fans per celebrare il suo trentesimo compleanno, organizzando in maniera indipendente un doppio concerto (conosciuto con il titolo Da Zero a Trenta) nei giorni 30 settembre e 1º ottobre 1980, tenutosi come da tradizione presso il Bussoladomani, teatro tenda di Lido di Camaiore, che ospita la sua ''festa'', senza interruzioni, dal 1977.
Nei due live, Renato indossa due costumi creati appositamente per l'evento, al quale prendono parte anche svariati amici, tra cui Loredana Bertè e Stefania Rotolo.
Scaletta tipica:
Niente trucco stasera
Paleobarattolo
No! Mamma, no!
Sergente no!
Il caos
L'evento
Qualcuno mi renda l'anima
Metti le ali
Hanno arrestato Paperino
Salvami
Profumi balocchi e maritozzi
Manichini
Morire qui
Vivo
Potrebbe essere Dio
Una sedia a ruote
Chi più chi meno
Chiedi di più
Fermati
Uomo, no!
Fortuna
La rete d'oro
La tua idea
Buon Natale
Il Cielo
Amico
La favola mia
Natale a Zerolandia(1980-1981)
I consueti concerti natalizi tra fine e inizio anno, i primi intitolati Natale a Zerolandia, si svolgono a Roma dal 22 dicembre 1980 al 2 gennaio 1981 (il tendone fu montato in Via Cristoforo Colombo, angolo Via Costantino), mentre come città settentrionale viene scelta Torino, che ospita il cantante all'ex Foro Boario in Corso Vittorio Emanuele II, dal 6 al 12 gennaio e dal 15 al 18 gennaio 1981. In alcune delle giornate torinesi lo spettacolo non si svolge, a causa di un'influenza del cantante.
Lo spettacolo è simile alla tournée svoltasi negli stadi durante l'estate 1980, Senza Tregua, per sopperire alla mancata tappa romana di quest'ultimo, in quanto né lo Stadio Olimpico né lo Stadio Flaminio vengono concessi per ospitare il concerto nella Capitale. Zero è nuovamente accompagnato dalla band e riprende anche molti dei costumi utilizzati durante gli spettacoli estivi, mentre la scaletta subisce qualche variazione.
Tra queste, Renato presenta in anteprima il brano Più su, poi incisa in studio solo nel 1995. Quest'ultima versione viene successivamente inserita nel triplo cofanetto Renatissimo!, pubblicato nel 2006.
Celebre è l'intro parlato utilizzato in apertura dello spettacolo, poi ripreso anche nelle due serie successive:
«È Natale a Zerolandia, è Natale anche per noi. Per noi diversi. Per noi che siamo tanti. Per noi che guardiamo avanti... già, avanti!
Per noi che, forse, sembriamo strani, ma che in fondo siamo così umani... già!
È Natale malgrado l'apparenza. Per noi che vogliamo vivere. Per noi che abbiamo pazienza. Per noi che lavoriamo in segreto, che ci diamo da fare affinché questa vita incazzata possa cambiare umore e diventare un'altra occasione... un altro Natale.
E noi ci siamo tutti e siamo davvero più veri di ieri.
Prestateci un sogno, lasciateci ancora tentare.
Perché questa notte sia eterna.
Perché sia una notte... d'amore!»
Dalle registrazioni dei concerti è tratto il doppio album dal vivo Icaro, pubblicato il successivo 18 marzo 1981. Le date torinesi vengono riprese per lo special televisivo Viaggio a Zerolandia, poi trasmesso sulla Rete 2 il 20 aprile 1981. Lo stesso special viene pubblicato in VHS nel 1991 e in DVD nel 2017 (per la collana Zero Collection), con il titolo La notte di Icaro.
Il 23 dicembre 1982 partì, per il quarto anno consecutivo, Natale a Zerolandia; l'avventura, però, durò poco, dato che il 24 dicembre intervenne la Questura di Roma che sequestrò tutti i biglietti e diffidò dal continuare lo spettacolo. La sospensione era dovuta al fatto che la tenda, secondo quanto dichiarato, non fosse conforme alle norme di sicurezza.[12][13]
Successivamente, Renato intervenne a Domenica in, nella puntata del 26 dicembre, per lanciare un appello alle istituzioni affinché potesse riprendere i concerti in programma a Zerolandia: la richiesta fu accolta e lo spettacolo del 27 dicembre si svolse regolarmente.[12][13][14]
Il 28 dicembre 1982, nel tardo pomeriggio, intervenne la Polizia su ordinanza del pretore Eugenio Bettiol; gli agenti entrarono all'interno del tendone con i mitra e intimarono il pubblico di uscire. Alla fine, dovette intervenire Zero da dietro le quinte pregando tutte le persone già sedute di abbandonare la tenda. Una volta sfollata, a Zerolandia vennero apposti i sigilli.[12]
Dopo l'intervento dell'allora sindaco di Roma, Ugo Vetere, al cantautore venne offerto il Palazzo dello Sport, dove Zero portò il suo spettacolo esibendosi il 1º gennaio 1983 davanti a circa 20.000 persone.[15]
Dopo Roma, lo spettacolo si trasferì a Milano nel periodo dell'Epifania, per poi ritornare nella Capitale dal 26 al 30 gennaio 1983. Queste ultime date romane si svolsero in una tenda più capiente rispetto a quella utilizzata precedentemente.[16]
La chiusura di Zerolandia sancì la fine di un'epoca e Zero espresse tutta la sua rabbia e la sua delusione per la chiusura del tendone nel brano Giorni, inserito nell'album Leoni si nasce pubblicato nel 1984.
Identikit Tour è l'ottava tournée di Renato Zero, usata per promuovere l'album Identikit Zero. Nelle tappe a Roma del 25 e 31 dicembre 1984 e in quella del 1º gennaio 1985 il tour assunse il nome Natale a Zerolandia.
TuttoZero è la diciottesima tournée di Renato Zero, collegata all'album Sulle tracce dell'imperfetto. Solo nella tappa di Pescara Renato si esibisce con il brano Chi
Scaletta
Vivo
Io uguale io
Per non essere così
Medley 1 (Il caos/Fantasmi/Chiedi di più/Regina/Che ti do)
Sei Zero è la ventisettesima tournée di Renato Zero svoltasi a Roma in Piazza di Siena dal 29 settembre al 9 ottobre 2010 per otto concerti in occasione del sessantesimo compleanno del cantautore.
Amo Tour è la ventottesima tournée di Renato Zero composta da due parti: la prima si è svolta dal 27 aprile al 22 maggio 2013 al PalaLottomatica in Roma per quindici concerti. Fa seguito all'uscita dell'album Amo - Capitolo I.
Alt in Tour è il nome della trentesima tournée di Renato Zero, svoltasi dal 24 novembre 2016 al 29 gennaio 2017; è collegata al disco Alt.
Zerovskij - Solo per amore (2017)
Zerovskij - Solo per amore è la trentunesima tournée di Renato Zero, svoltasi a partire dal 1º luglio 2017; è collegata all'omonimo disco Zerovskij - Solo per amore.
La Tournée viene definita da Zero una sorta di teatro totale e non un concerto classico oppure musical.
In questa Tournée Renato vuole che Morte, Odio, Tempo, Amore vengano umanizzati e messi a confronto.
A differenza delle altre tournée, la scaletta di questo spettacolo non presenta i soliti brani presentati da Zero durante I suoi concerti classici, ma vengono ripescati pezzi più o meno conosciuti del suo repertorio. Durante il Tour vengono presentati 6 inediti scritti da Zero in collaborazione con Renato Serio e cantati dagli stessi attori di Morte, Tempo, Odio, Amore tranne "Tutti vogliono fare il presidente" cantata da Zero.
Zero Il Folle In Tour è il nome della trentaduesima tournée di Renato Zero, in svolgimento dal 1 Novembre 2019 al 31 Gennaio 2020. È collegata al disco Zero Il Folle.
Zero a Zero - Una sfida in musica è il trentatreesimo tour del cantautore italianoRenato Zero, svoltosi dal 7 marzo al 4 maggio 2023 in 10 città italiane, per un totale di 24 spettacoli.
Makemake Makemake med måneUpptäcktUpptäckareChad Trujillo, David L Rabinowitz, Michael E. Brown.Upptäcktsdatum31 mars, 2005BeteckningarMPC-beteckning(136472) 2005 FY9Alternativnamn2005 FY9Uppkallad efterMakemake [1]SmåplanetskategoriCubewanoOmloppsbana[2]Epok: 21 januari 2022Aphelium52,77 AUPerihelium37,79 AUHalv storaxel45,28 AUExcentricitet0,1653803Siderisk omloppstid304,7 årMedelomloppshastighet4,426 km/sMedelanomali167,0°Inklination29,00°Longitud för uppstigande nod79,48°Perihel...
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