Il colosso di Tolomeo II in granito (SCA 1001) è un'antica statuaegizia di dimensioni colossali, frammentaria, raffigurante il faraoneTolomeo II[1][2][3] (282–246 a.C.) della Dinastia tolemaica (XXXIII dinastia egizia)[4]. Altri studiosi identificano il sovrano ritratto con un anonimo re tolemaico successivo al regno di Tolomeo V (204–180 a.C.), in particolare, sono stati ipotizzati Tolomeo IX e Tolomeo X, morto nell'88 a.C.[4]. L'attribuzione è incerta in quanto l'opera non reca alcuna iscrizione che possa determinarne l'identificazione. Il suo peso è di 12 tonnellate[2].
La statua è completamente mancante dalle ginocchia in giù, come sono andanti perduti i lati del copricaponemes e gli occhi; inoltre, i tratti somatici del viso risultano quasi completamente erosi[4]. Fu infatti rinvenuta il 4 ottobre 1995, sul fondale marino al largo di Alessandria d'Egitto, non lontano dal castello di Qaitbay[5], da parte di un team di archeologi subacquei guidati da Jean-Yves Empereur del Centre d’Études Alexandrines (CEAlex)[2].
Secondo una consolidata tradizione della ellenistica dinastia tolemaica, il sovrano è ritratti nell'antico stile egizio dei millenni precedenti: sembra muovere un passo con il piede sinistro, la sua posa è rigida e imperturbabile, indossa il tipico gonnellino, il copricapo faraonico nemes e la doppia corona (pschent) dell'Alto e Basso Egitto. Ciocche di capelli spuntano dal bordo del copricapo, fenomeno assai comune nelle effigi reali successive, appunto, a Tolomeo V[2]. La bocca, forse originariamente carnosa, sembra pesantemente piegata verso il basso (come in una notevole testa di Tolomeo XV Cesare, sempre dalle acque di Alessandria[6]) in un'espressione "imbronciata" tipica del I secolo a.C.[4] Questi sono gli elementi che hanno portato alcuni ad ascrivere l'opera all'epoca di Tolomeo IX e X.
Questo colosso faceva parte di un set di cinque enormi statue di sovrani (tre uomini e due donne) erette di fronte al celebre Faro di Alessandria[4]. In ossequio all'impegno di Tolomeo II nello sviluppo della antica Biblioteca di Alessandria, in anni recenti il suo colosso è stato posizionato di fronte alla moderna Bibliotheca Alexandrina.
Note
^Alexandria, su culture.gouv.fr. URL consultato il 9 luglio 2017.