La tavola di mortalità è uno strumento per l'analisi statistica della mortalità.
Descrive per singole generazioni (a seconda della disponibilità dei dati anche singoli anni di nascita) l'andamento del numero di sopravvissuti dal momento della nascita fino alla morte dell'ultimo.
Trattandosi di uno strumento di analisi non rappresenta il numero effettivo di persone viventi
in dato territorio, ma astrae tenendo conto di eventi non fisiologici quali ad esempio
le migrazioni, eventi bellici o catastrofi naturali.
Si tratta di uno strumento fondamentale nell'ambito delle assicurazioni sulla vita e la demografia in generale.
la probabilità di morte qx, che indica la probabilità di morire entro un anno (o altro intervallo di tempo di riferimento) che ha una persona di anni x:
la probabilità di sopravvivenza px è il complementare di qx (px+qx=1), e indica la probabilità che una persona di anni x sia ancora viva un anno dopo;
i sopravviventi lx, rappresenta la probabilità che una persona sia ancora viva x anno dopo la nascita. Vale la seguente relazione con la probabilità di morte:
In questo ambito si calcolano
i decessi:
gli anni vissuti: (formula valida per x>0)
la retrocumulata dei sopravviventi, una serie definita come
la retrocumulata degli anni vissuti, una serie definita come
la speranza di vita (o vita media) residua: , dove rappresenta la speranza di vita alla nascita
l'età mediana alla morte (o durata di vita probabile): è per i sopravviventi all'età x, l'età in cui il numero di sopravviventi si dimezza
il tasso di mortalità, da cui
Con i dati di una tavola di mortalità può essere calcolata la cosiddetta popolazione stazionaria: .