Questi organismi sono colloquialmente noti come zooxantelle, termine generico che può riferirsi anche a molti altri endosimbionti unicellulari.[3]
Descrizione
Questi organismi attraversano nel loro ciclo vitale due fasi principali: una forma libera, chiamata mastigote o cellula flagellata, dotata di motilità, e una forma endosimbionte, non mobile, detta cellula coccoide. Nello stadio di mastigote le cellule sono in grado di disperdersi a breve distanza, esibendo chemiotassi verso fonti di azoto. Una volta dentro l'ospite, le cellule coccoidi vanno incontro a rapida proliferazione, e spesso occupano l'intero citoplasma delle cellule ospiti.
I mastigoti sono dotati di un'armatura o teca, formata da piastre cellulosiche di vario spessore e disegno, tipicamente solcata da due docce: una equatoriale (annulus), contenente un flagello trasversale (che suddivide la teca stessa tra epiteca e ipoteca), e l'altra subequatoriale (sulcus), contenente un flagello longitudinale.[4][5]
Le cellule coccoidi, sferiche, sono cellule fotosintetiche metabolicamente attive, in grado di sintetizzare proteine e acidi nucleici. A differenza della maggior parte dei dinoflagellata, nelle specie del genere Symbiodinium la mitosi si ha esclusivamente in questo stadio.[6]
^Symbiodinium, in Enciclopedia della scienza e della tecnica, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2007-2008.
^(EN) Taylor F.J.R., Dinoflagellate morphology, in The Biology of Dinoflagellates, Botanical Monographs, vol. 21, Blackwell Scientific Publications, 1987, pp. 24–91, ISBN978-0-632-00915-2.