Stanisław Różewicz (Radomsko, 16 agosto 1924 – Varsavia, 9 novembre 2008) è stato un regista e sceneggiatore polacco.
Dopo aver iniziato come assistente alla regia nei film di Jerzy Zarzycki e Jan Rybkowski, ha diretto 26 film in oltre 50 anni di carriera. Ha ottenuto riconoscimenti nazionali e internazionali per i suoi film, tra i quali due Premi d'Argento al Festival cinematografico internazionale di Mosca nel 1967 per Wehrmacht ora zero (Westerplatte) e nel 1985 per Kobieta w kapeluszu.
Carriera
Fratello minore del poeta Tadeusz Różewicz[1], Stanisław Różewicz viene coinvolto in attività clandestine in seguito all'invasione dell'esercito nazista nel 1939. Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, e poco dopo aver superato l'esame di maturità, si trasferisce a Łódź: qui diventa assistente di Jerzy Zarzycki per i film Zdradzieckie serce (1947) e Nawrócony (1948), nonché per Robinson warszawski che subisce notevoli interferenze da parte della censura e viene distribuito con il titolo Miasto nieujarzmione (1950)[2]. Dirige, insieme a Jan Rybkowski, i film Warszawska premiera (1950) e Pierwsze dni (1951). Il suo primo film documentario, intitolato Ulica Brzozowa (1947), realizzato insieme a Wojciech Has, affronta il tema delle tragiche condizioni di vita degli abitanti dell'omonima via di Varsavia; il film viene bloccato dalla censura a causa del suo messaggio eccessivamente pessimistico[3].
Nel 1953 Różewicz scrive la sceneggiatura del film Trudna miłość (1953). Il film, in linea con la poetica del realismo socialista, è un insuccesso di critica e di pubblico[3] a causa del soggetto rurale, ampiamente strumentalizzato durante il periodo staliniano. Dopo aver pensato di abbandonare la professione, si dedica al film Trzy kobiety, collaborando con il fratello Tadeusz e lo scrittore Kornel Filipowicz: le tre donne protagoniste sono sopravvissute ai campi di concentramento e ritrovano la loro strada nella realtà polacca del dopoguerra con diversi gradi di successo.
Nel 1955 diventa docente presso la Scuola nazionale di cinema, televisione e teatro Leon Schiller di Łódź, incarico che mantiene fino al 1971. Tra i suoi allievi figurano Roman Polański, Roman Załuski, Wojciech Marczewski e Janusz Majewski.
Il primo grande riconoscimento di Różewicz arriva con il film Świadectwo urodzenia (1962) che si concentra sulle diverse esperienze di bambini orfani la cui tragedia è stata causata dalla Seconda guerra mondiale. Il film vale a Różewicz il Premio FIPRESCI a Cannes[4].
È del 1967 il film Wehrmacht ora zero, una ricostruzione della battaglia della Westerplatte: Różewicz enfatizza il coraggio e il sacrificio dei soldati polacchi, ma allo stesso tempo schiva la mitizzazione di questo episodio[5]. Il film riceve il Premio d'Argento al Festival cinematografico internazionale di Mosca.
Nel 1984 dirige il film Kobieta w kapeluszu che gli vale un Premio d'Argento al Festival internazionale di Mosca. Nel 1989 Różewicz dirige il suo ultimo lungometraggio, Nocny gość, sul poeta francese François Villon. In seguito, a causa dei disordini e le rivoluzioni del 1989, chiude la sua carriera di regista[6].
Filmografia parziale
Regista
Note
Bibliografia
- (PL) Monika Maszewska-Łupiniak, Rzeczywistość filmowa Stanisława Różewicza, Cracovia, Wydawn. Uniwersytetu Jagiellońskiego, 2009, OCLC 610567264.
- (PL) Jan Franciszek Lewandowski, 100 filmów polskich, Katowice, Videograf II, 1997, OCLC 830128542.
- (PL) Barbara Hollender, Od Wajdy do Komasy, Varsavia, Prószyński Media, 2014, OCLC 897840287.
Altri progetti
Collegamenti esterni