Il vettore utilizzato è stato un Falcon 9 FT, il quale ha portato in orbita il veicolo cargo Dragon; in particolare, questa missione ha visto per la prima volta il riutilizzo di un veicolo cargo, nella fattispecie il Dragon C106, che era già stato utilizzato per la missione CRS-4.
Come detto, la missione CRS-11 ha visto per la prima volta il riutilizzo di un modulo cargo già utilizzato, permettendo alla SpaceX di ridimensionare la sua linea di produzione e focalizzare i suoi sforzi sulla realizzazione del Dragon 2.[3]
La missione è partita con il lancio del razzo Falcon 9 FT avvenuto il 3 giugno 2017 alle 21:07 UTC dal Complesso di lancio 39 del Kennedy Space Center.[1] Il 5 giugno il modulo Dragon C106 ha raggiunto la ISS ed ha iniziato a condurre una serie di manovre per regolare la propria velocità, altitudine e orientazione con quella della stazione spaziale. Dopo aver raggiunto il punto di cattura alle 13:37 UTC, alle 13:52 UTC il veicolo è stato preso dal Canadarm2 pilotato da Peggy Whitson e Jack Fischer.[4][5] Infine, alle 16:07 UTC, è stato effettuato il berthing del Dragon C106 al modulo Harmony.[5][6]
Il primo stadio del Falcon 9 FT, nel frattempo, era atterrato con successo nella Landing Zone 1, portando a termine il quinto atterraggio riuscito, e l'undicesimo mai tentato, di questo tipo.[7]
La navetta Dragon è rimasta agganciato alla ISS per poco più di 27 giorni. L'unberthing era stato preventivato per il 2 luglio 2017 alle 18:00 UTC circa,[8][9] tanto che il modulo fu spostato dalla sua posizione per mezzo del Canadarm2, ma le pessime condizioni del mare che avrebbe trovato al rientro obbligarono i responsabili della missione a posticipare il rientro al giorno seguente.[10] Così, il 3 luglio, alle 06:41 UTC, fu effettuato l'unberthing della navetta sempre grazie al Canadarm2 e il veicolo poté iniziare una serie di manovre atte ad allontanarlo dalla stazione spaziale.[10] Cinque ore dopo aver lasciato l'ISS, il Dragon ha effettuato un'accensione di 10 minuti in previsione del suo rientro in atmosfera. Subito dopo, il veicolo si è disfatto è del contenitore adibito al carico e si è orientato in modo consono al rientro. Infine, alle 12:12 UTC il veicolo è ammarato nell'oceano Pacifico al largo della costa della Bassa California.[2]
Carico
La missione CRS-11 ha portato in orbita un carico totale di 2708kg di materiale. Questo includeva 1665kg di materiale pressurizzato destinato all'interno della Stazione Spaziale Internazionale e 1.002 kg di carico non pressurizzato consistente in tre esperimenti esterni alla stazione: il NICER, il MUSES e il ROSA.[11][12]
Advanced Plant Habitat (APH) - un progetto sviluppato dalla NASA e dalla Sierra Nevada Corporation a Madison, nel Wisconsin. L'APH è uno strumento completamente automatizzato utilizzato per condurre ricerche sulla biologia delle piante a bordo della ISS.[13][14]
Durante la missione è stata inoltre messa in orbita una costellazione di cinque CubeSat provenienti da cinque paesi diversi: Giappone, Nigeria, Bangladesh, Ghana e Mongolia. I satelliti del Bangladesh (BRAC Onnesha), del Ghana (GhanaSat-1) e della Mongolia (Mazaalai), tutti facenti parte del progetto Birds-1, sono stati i primi mai lanciati in orbita da questi paesi.[15]
^ Jonathan McDowell, The Space Report, n. 739, Jonathan's Space Report, 2 luglio 2017. URL consultato il 1º marzo 2018 (archiviato dall'url originale il 1º marzo 2018).
^ Amber N. Philman, Amanda Griffin e Kathryn Hambleton, SpaceX CRS-11 Briefings and Events, su nasa.gov, NASA, 25 maggio 2017. URL consultato il 1º marzo 2018.