In vista delle elezioni del 1992, il partito formò una coalizione elettorale con alcuni partiti minori della sinistra extraparlamentare (fra cui il Partito Democratico dei Pensionati della Slovenia), che prese il nome di Lista Unita (Združena lista) e ottenne il 13,6%. Nel 1993 venne sancita la trasformazione ufficiale della lista in un partito politico con il nome di Lista Unita dei Socialdemocratici (Zdruzena lista socialnih demokratov, ZLSD).
Nel 1997 la direzione del partito venne assunta da Borut Pahor, che avviò un graduale processo di modernizzazione al suo interno, portandolo verso il centro e svincolandolo dall'influenza dell'allora Presidente della Repubblica Milan Kučan (membro fondatore del partito).
Nell'aprile del 2005 il partito ha assunto il nome attuale. Nel congresso di Nova Gorica, svoltosi lo stesso anno, il partito rinunciò definitivamente al suo passato comunista.
Nel marzo 2007, con la crisi all'interno della Democrazia Liberale di Slovenia (LDS), i Socialdemocratici assunsero la posizione di principale opponente al governo di Janez Janša. Quattro parlamentari della LDS (tra i quali l'ex premierTone Rop) si unirono al gruppo parlamentare di SD.
Alle elezioni del 2008 SD ottenne il 30,5% dei voti, eleggendo 29 deputati e divenendo il primo partito del paese. A seguito di queste elezioni Borut Pahor divenne Primo Ministro a capo di un governo di centrosinistra, sostenuto dai socio-liberali di Zares, da LDS e dal Partito dei Pensionati.
Nel 2011 Zares e il Partito dei Pensionati lasciarono la maggioranza, portando così alla caduta del governo Pahor e a elezioni anticipate. Alle politiche del 2011 i SD ottennero un calo fortissimo, conseguendo il 10,5% dei consensi (-20%) ed eleggendo 10 deputati (-19).