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La sindrome compartimentale rientra nelle categorie delle sindromi, ed è una delle più complesse in ortopedia.
La sindrome compartimentale è la complicanza a più alto rischio di perdita dell'arto.
La tumefazione del muscolo leso all'interno di un involucro costrittivo (stecca, gesso, fasciatura) aumenta la pressione tissutale e diminuisce la perfusione sanguigna, tutti i tessuti entrano in sofferenza per lo scarso apporto di ossigeno, nutrimenti e riciclo di anidride carbonica, ne risulta una ischemizzazione dell'arto e dopo poche ore si può andare incontro a necrosi se non si agisce tempestivamente.
La presenza di polsi distali non esclude una sindrome compartimentale.
Sindrome compartimentale da sforzo cronico, viene caratterizzata da crampi tensione e dolore, la si ritrova nel campo della medicina sportiva.
Sintomatologia
Fra i vari sintomi si riscontrano parestesia, intorpidimento fino alla paralisi, e un forte dolore o perdita di una funzione motoria posta ad un'estremità.
Eziologia
La causa scatenante è da ritrovare in una passata ischemia, frattura, trauma, infezione o anche un'infiammazione avute in uno spazio anatomico chiuso. Tale anomalia ha poi riportato la compressione dei vasi, nervi o tendini che attraversano quel determinato compartimento anatomico.
Terapia
Bisogna agire immediatamente con la fasciotomia, altrimenti tardando l'intervento si necessiterà in seguito di più interventi chirurgici di ricostruzione maggiore, ma essi comporteranno solo un minimo recupero.
Bibliografia
Joseph C. Segen, Dizionario di medicina moderna (Concise dictionary of modern medicine), Milano, McGraw-Hill, 2007. ISBN 978-88-386-3917-3.