Kingsley descrisse ed analizzò le problematiche relative agli anni della grande depressione, scrivendo drammi ricercati e realistici.[1]
Studiò nelle scuole pubbliche nel Lower West Side, alla Townsend Harris High School e infine alla Cornell University, Ithaca, con una borsa di studio, laureandosi in bachelor of arts nel 1928.[2]
Kingsley diventò popolare vincendo il Premio Pulitzer per la drammaturgia, grazie ad un'efficace indagine sulla professione medica, sui conflitti tra obblighi professionali e familiari dei medici, sul proselitismo in favore della legalizzazione dell'aborto, intitolata Men in White ("Uomini in bianco", 1933),[3] rappresentata per la prima volta dal Group Theatre nel 1933 e riadattata per il cinema l'anno successivo.
Due anni dopo realizzò un'altra opera di approfondimento e di impegno sociale intitolata Dead End ("Periferia", 1935), nella quale descrisse, con passione e uno stile pungente e penetrante, la vita giovanile nelle desolate periferie.[3]
Negli anni successivi intraprese una breve carriera di attore contemporaneamente alla scrittura di opere teatrali:[1] con The World We Make ("Il mondo che siamo", 1939), descrisse la follia di una giovane donna e il suo ritorno alla sanità mentale,[2] poi si dedicò al dramma storico, con The Patriots ("I patrioti", 1943), in cui approfondì le ideologie di Thomas Jefferson e di Alexander Hamilton, la loro fede nell'uomo comune e nel governo,[2] opera premiata dal Drama Critics Circle,[1] oltre a scrivere un'altra rappresentazione sociale con Detective Story ("Storia di un poliziotto", 1949),[3] incentrata sui rapporti tra lo stile di vita personale di un detective e la sua professione.[1]
Nel 1951 mise in scena Darkness at Noon ("Buio a mezzogiorno"), tratta dal romanzo di Arthur Koestler, basata sugli orrori dei processi di epurazione di Stalin,[3] tre anni dopo Lunatics and Lovers ("Lunatici e amanti", 1954), la sua unica farsa sessuale, e nel 1962 ultimò Night Life ("Vita notturna").[1]
Tra le numerose cariche assunte da Kingsley menzioniamo la presidenza della Gilda dei drammaturghi, dal 1977, la direzione della commissione per lo sviluppo cinematografico e televisivo del New Jersey, la partecipazione nel consiglio di amministrazione di Cafe La Mama e della compagnia di danza Martha Graham.
Gli hobby preferiti di Kingsley, ai quali si dedicò con passione, furono la pittura, la scultura, la lavorazione del legno e la collezione dei primi artefatti americani.[2]
Opere principali
1933: Men in White ("Uomini in bianco");
1935: Dead End ("Periferia");
1936: Ten Million Ghosts ("Dieci milioni di fantasmi");
1939: The World We Make ("Il mondo che siamo");
1943: The Patriots ("I patrioti");
1949: Detective Story ("Storia di un poliziotto");