Sono forme solitarie o coloniali dotate di scheletro aragonitico (meno stabile della calcite); la simmetria è radiale e i setti compaiono per settori di 60° a cicli di 6; i setti sono prevalenti rispetto agli elementi trasversali.
Nelle forme coloniali, i coralliti si fondono a formare strutture di forma diversa: massicce, ramificate, laminari, sferiche, monticolari, colonnari, foliacee, incrostanti o a placche. Quando i coralliti non sono a stretto contatto fra loro, la colonia è detta plocoide, mentre quando sono posti a diretto contatto, è detta cerioide. Quando la sua conformazione è allungata, a forma di tubo, la colonia è detta faceloide. Talora i coralliti sono disposti, in serie più o meno allungate, in avvallamenti della superficie della colonia; in tali casi la colonia è detta meandroide, mentre se i coralliti formano protuberanze (monticule), è detta idnoforoide.[2][3]
Le forme coloniali danno luogo a bio-costruzioni note come barriere coralline, o reef, diffuse a tutte le latitudini e in un ampio intervallo di profondità. I reef più sviluppati e meglio conosciuti sono però di mare basso e a latitudini inter-tropicali. I reef a coralli, formando barriere in grado di resistere ad onde e correnti, permettono lo sviluppo di ambienti di piattaforma carbonatica, come ad esempio gli atolli.
Le forme solitarie esclusive delle Scleractinia sono la flabellata e la cuneiforme; si tratta spesso di forme gregarie, che possono dare luogo a banchi organogeni.
Tassonomia
L'ordine Scleractinia comprende le seguenti famiglie:[1]