Come stagista presso il Centre for Investigative Journalism è stata assegnata a Julian Assange prima della fuga di notizie della guerra in Afghanistan.[1] Dopo che Daniel Domscheit-Berg ha lasciato WikiLeaks per una disputa con Assange, il ruolo di Harrison nell'organizzazione è aumentato, in particolare con la pubblicazione dei "Cablo Diplomatici" e la battaglia legale di Assange contro la estradizione svedese.[1] Harrison è una redattrice di sezione di WikiLeaks.[2] Collabora con la difesa legale di WikiLeaks, guidata da Baltasar Garzón[3] ed è la più vicina consigliera di Julian Assange.[2]
Edward Snowden
Il 24 giugno 2013 WikiLeaks ha dichiarato che Harrison ha accompagnato Edward Snowden su un volo[4] da Hong Kong a Mosca in viaggio per ottenere asilo politico dall'estradizione statunitense.[1][2][3][4][5][6] Dominic Rushe di The Guardian ha notato che Harrison era una "strana scelta" a causa della sua mancanza di qualifiche legali rispetto ad altro personale di WikiLeaks, come l'avvocata per i diritti umani Jennifer Robinson.[1] A quel tempo lavorava per l'organizzazione da oltre due anni.[2] Il 1º agosto 2013 Harrison ha accompagnato Snowden fuori dall'Aeroporto di Mosca-Šeremet'evo dopo che gli è stato concesso un anno di asilo temporaneo.[7][8]
Harrison è stato intervistata nel documentario Citizenfour, che descrive Snowden e il suo volo per Mosca.
Nel 2014 Harrison ha parlato del suo sostegno agli impegni di WikiLeaks dicendo che "il più grande potere irresponsabile di oggi sono gli Stati Uniti e le nostre democrazie occidentali".[9]
Harrison lavora anche come direttrice ad interim per la Courage Foundation, un'organizzazione il cui scopo è quello di sostenere gli whistleblower di tutto il mondo, compreso lo stesso Edward Snowden.[10][11][12]
Premi
Harrison ha ricevuto il premio per la pace Willy Brandt nel 2015.[13]