Román Casanova Casanova è nato a Deltebre il 29 agosto 1956.
Formazione e ministero sacerdotale
Ha compiuto gli studi ecclesiastici nel seminario di Tortosa e ha conseguito la licenza in teologia presso la Facoltà di Teologia di Barcellona.
Il 17 maggio 1981 è stato ordinato presbitero per la diocesi di Tortosa. In seguito è stato prefetto e professore nel Collegio diocesano dell'Immacolata dal 1981 al 1984; cappellano militare dal 1984 al 1985; parroco delle parrocchie di Cabacés, La Vilella Baixa e Vinebre dal 1985 al 1987; fondatore e direttore del Movimento infantile diocesano dal 1985 al 2003; direttore spirituale del seminario diocesano dal 1987 al 1998; vicario parrocchiale della parrocchia di San Biagio a Tortosa dal 1987 al 1988; delegato diocesano per la pastorale vocazionale dal 1990 al 1998; parroco della parrocchie di Nostra Signora dell'Assunzione a Flix e di San Bartolomeo a Riba-roja d'Ebre dal 1998 al 2003 e professore presso l'Istituto superiore di scienze religiose di Tortosa. È stato anche corrispondente per la sua diocesi del settimanale di informazione religiosa Catalunya Cristiana.
In seno alla Conferenza episcopale spagnola è membro della commissione per l'evangelizzazione, la catechesi e il catecumenato dal marzo del 2020. In precedenza è stato membro delle commissioni per i seminari e le università dal 2002 al 2005; per la dottrina della fede dal 2005 al 2008; per le relazioni interconfessionali dal 2005 al 2017 e per la vita consacrata dal 2017 al 2020.
In seno alla Conferenza episcopale tarraconense è delegato per i rapporti con i religiosi.
D'azzurro, alla croce latina ristretta di legno al naturale, accantonata nel 3° da quattro monticelli d'argento, sostenuti dalla montagna di Montserrat di verde uscente dalla punta e nel 4° dal profilo d'oro della costa di Deltebre; il braccio orizzontale della croce sostiene le lettere d'argento IHS, mentre quello verticale è attraversato in capo da un cartiglio d'argento con la scritta INRI maiuscola di nero
Come motto ha scelto l'espressione "Amor meus crucifixus est", che significa "Il mio amore è crocifisso", frase attribuita a Sant'Ignazio di Antiochia.
Lo stemma è completato con gli ornamenti esterni che sono una croce processionale episcopale d'oro, posta dietro allo scudo e che si estende sopra e sotto lo stesso e un galero, con sei nappe in tre file su entrambi i lati dello scudo. Queste sono le insegne araldiche di un prelato del grado di vescovo come da disposizione della Santa Sede del 31 marzo 1969.