Religione sami

Voce principale: Sami.
Uno sciamano sami

La religione tradizionale dei Sami o Lapponi è una religione politeista e basata sulle forze della natura che si inquadra sia nell'ambito delle religioni ugrofinniche che nell'ambito delle religioni artiche[1].

Si tratta di forme di culto attestate sin dagli inizi della storia di questo popolo[1], che in seguito hanno subito nel corso dei secoli forti influenze da parte delle religioni dei vicini scandinavi e russi[2]. Il cristianesimo iniziò ad attecchire soltanto a partire dal XVIII secolo.[3]

Anche se i Sami sono ormai quasi del tutto cristianizzati, minoranze sciamaniche e neosciamaniche sopravvivono ancora oggi: nel 2012 il governatore della Contea di Troms ha riconosciuto l'Associazione sciamanica di Troms.[4]

Caratteristiche

Spiriti tutelari e luoghi di culto

Uno sieidi

I Sami credevano che la natura fosse dominata da forze soprannaturali chiamate halde (dal fin. haltia), ovvero degli "spiriti tutelari" o "custodi" che risiedevano nei boschi, nei laghi, ecc.[5]

Gli halde venivano invocati per favorire la caccia o la pesca in luoghi di culto chiamati passe, saivo o saiva.[5] Questi luoghi sacri erano contrassegnati da blocchi di pietra naturali chiamati seite o sieidi, che si riteneva fossero la dimora degli halde.[5]

Inoltre, in ogni villaggio (sita) vi era un luogo di culto dove si veneravano gli spiriti tutelari delle famiglie.[6]

Gli oggetti sacri, tra cui il tamburo sami, venivano conservati nella parte posteriore della tenda (kote), detta påssjo e riservata agli uomini.[6] Nella parte anteriore della tenda, situata vicino all'entrata, trovavano invece posto le divinità tutelari delle donne[6] (vedi sotto).

Culto dell'orso

Uno degli elementi centrali della religione sami è la festa dell'orso, che si svolgeva dopo aver catturato l'animale, il quale doveva essere ringraziato per non aver ferito il cacciatore.[7] La cerimonia serviva sia per chiedere perdono all'animale[5], sia per propiziare la fortuna nelle battute di caccia future[7].

Durante la cerimonia, una sorta di funerale[5], l'animale veniva rappresentato da uomini e donne[7], mentre la testa dell'animale veiniva posta solitamente su un albero[5]. In seguito, venivano sepolti alcuni resti dell'orso, quali la testa, le ossa, la coda e gli organi riproduttivi.[7]

Sciamanesimo

Lo stesso argomento in dettaglio: Noaide.
Un tamburo sami

I Sami credevano che l'uomo possedesse tre cose, il corpo, l'anima e lo spirito[6] e definivano la morte come "la scomparsa dell'anima", che si rifugiava nel regno dei morti[6].

Per sottrarre una persona malata alla morte, doveva essere rintracciata la sua anima "distaccatasi dal corpo"[6] e questo compito spettava allo sciamano, che i Sami chiamano noaide o noaidi[6].

Lo sciamano dei Sami, che si pensava fosse accompagnato da uno spirito tutelare chiamato Kadze ("Compagno")[6][7], si serviva di uno speciale tamburo, dove erano raffigurati divinità, spiriti tutelari e una sorta di mappa dell'universo[6][7].

Divinità

Venerazione di Tiermes

Nella mitologia dei Sami, si riscontrano profonde differenze tra quella dei Sami occidentali e quella dei Sami orientali, in quanto la prima è stata fortemente influenzata dalla mitologia nordica.[3]

Un tempo gli antichi Sami veneravano come divinità principale Tiermes, il signore della pioggia[1], diventato in seguito Veraldenolmai, Horogalles o Bieggolmai[7].

Nello specifico, nel pantheon sami si ritrovano le seguenti divinità:

Divinità principali

  • Radien ("Colui che regna") o Veraldenradien ("Colui che regge l'universo") o Veraldenolmai ("L'uomo dell'universo"): era la divinità principale dei Sami occidentali[3].
  • Horagalles o Horogalles: era la divinità principale dei Sami occidentali ed era una figura plasmata su quella del dio germanico Nijord[3].
  • Bieggolmai: era il dio dei venti e delle meteore presso i Sami occidentali[3].
  • Ilmaris: era il dio dei venti presso i Sami orientali[3].
  • Jabmeakka: era la dea che presiedeva il regno dei morti[7]. Si credeva che il regno dei morti fosse suddiviso nel regno dei morti buoni, chiamato saivamo e situato tra le montagne, e quello dei morti malvagi, chiamato jabmeaio[7].

Divinità tutelari

  • Maderakka ("Vecchia della Terra") e le sue tre figlie: Uksakka ("Vecchia della porta"), Juksakka ("Vecchia dell'arco") e Sarakka (oppure Sarak od anche Sarakky) ("Vecchia del fuoco"), erano le divinità tutelari delle donne[6][8].
  • Čorve Radien: era un essere a forma di renna, divinità tutelare delle renne presso i Sami occidentali[3].
  • Mintiš o Mientuš o Meantas-ajk: era il corrispondente di Čorve Radien presso i Sami orientali[3].
  • Leibolmai ("Uomo ontano"): era una divinità a forma di uomo o albero (forse un ontano), considerata la divinità tutelare degli orsi (chiamati nelle cronache sami leib-olmak)[5].

Note

  1. ^ a b c Bellinger, Gerhard J., Enciclopedia delle Religioni [Knaurs großer Religionsführer], Droemersche Verlagsanstalt Th. Knaur Nachf., München, 1986 - Garzanti, Milano, 2005, p. 555.
  2. ^ Paulson, Ivar, Le religioni dei popoli artici, in: A.A.V.V., Le religioni dei popoli senza scrittura [Histoire des Religions, vol. III], a cura di Charles Puech, Gallimard, Paris, 1970-1976 - Laterza, Roma-Bari - Mondadori, Milano, 1992, p. 390.
  3. ^ a b c d e f g h Paulson, Ivar, cit., p. 391.
  4. ^ Shamanism approved as a religion in Norway, su tnp.no.
  5. ^ a b c d e f g Paulson, Ivar, cit., p. 392.
  6. ^ a b c d e f g h i j Paulson, Ivar, cit., p. 393.
  7. ^ a b c d e f g h i Bellinger, Gerhard J., op. cit., p. 556.
  8. ^ (EN) MADDERAKKA, su godchecker.com, godchecker. URL consultato il 15 settembre 2017.

Bibliografia

  • (EN) Louise Bäckman e Åke Hultkrantz (a cura di), Saami Pre-Christian Religion: Studies on the Oldest Traces of Religion Among the Saamis, Stockholm, Almqvist & Wiksell, 1985.

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

Strategi Solo vs Squad di Free Fire: Cara Menang Mudah!