Refia Sultan (turco ottomano: رفیعه سلطان, "colei che ascende"; Istanbul, 15 giugno 1891 – Beirut, 1938) è stata una principessa ottomana, figlia del sultano Abdülhamid II e della consorte Sazkar Hanım.
Origini
Refia Sultan nacque il 15 giugno 1891 a Istanbul, nel Palazzo Yıldız. Suo padre era il sultano ottomano Abdülhamid II e sua madre la consorte Sazkar Hanım. Era l'unica figlia di sua madre e la figlia più giovane di suo padre a raggiungere l'età adulta.
Come le sue sorellastre, le venne insegnata la musica europea dall'insegnante di palazzo, Lombardi Bey[1][2][3][4].
Matrimonio
Alcuni anni prima del 1909 Refia Sultan fu promessa in sposa a Ali Fuad Bey, figlio di Müşir Ahmed Eyüp Pasha. Il matrimonio dovette essere rimandato a causa della deposizione ed esilio del sultano Abdülhamid II, che fu mandato a Salonicco. Refia e sua madre lo seguirono, ma rientrarono a Istanbul nel 1910.
La coppia si sposò a Palazzo Dolmabahçe il 3 giugno 1910, in una doppia cerimonia insieme alla sorellastra Hamide Ayşe Sultan. Vissero a Palazzo Kiziltoprak. Il matrimonio fu molto felice, con Fuad che era un ottimo marito, ed ebbero due figlie.
Nel 1924 la dinastia ottomana venne esiliata.
Refia e la sua famiglia si stabilirono prima a Nizza e, dopo la morte accidentale della figlia minore ad appena diciotto anni, a Beirut.
Secondo Neslişah Sultan, una nipote, Refia era una donna gentile e di gran lunga la più mondana fra le figlie di Abdülhamid[3][4][5][6].
Morte
Refia Sultan morì a Beirut nel 1938, a circa quarantasette anni. Venne sepolta nel monastero di Solimano a Damasco, in Siria[5][7][8][9].
Discendenza
Dal suo matrimonio, Refia Sultan ebbe due figlie:[5][10]
Onorificenze
Refia Sultan venne insignita delle seguenti onorificenze:[11]
Note
- ^ Uluçay 2011, p. 250, 258.
- ^ Brookes 2010, p. 288.
- ^ a b Sakaoğlu 2008, p. 697.
- ^ a b Ekinci, Ekrem Buğra (June 2017). Sultan Abdülhamid'in Son Zevcesi. ISBN 9786050825039. Retrieved 24 July 2020.
- ^ a b c Adra, Jamil (2005). Genealogy of the Imperial Ottoman Family 2005. pp. 28.
- ^ Bardakçı, Murat (2017). Neslishah: The Last Ottoman Princess. Oxford University Press. p. 100. ISBN 978-9-774-16837-6.
- ^ Uluçay 2011, p. 258.
- ^ Brookes 2010, p. 288
- ^ Sakaoğlu 2008, p. 683-684, 697.
- ^ Ekinci, Ekrem Buğra (March 31, 2017). Sultan Abdülhamid'in Son Zevcesi. Timaş Tarih. p. 185. ISBN 978-6-050-82503-9.
- ^ Yılmaz Öztuna (1978). Başlangıcından zamanımıza kadar büyük Türkiye tarihi: Türkiye'nin siyasî, medenî, kültür, teşkilât ve san'at tarihi. Ötüken Yayınevi. p. 165.
Bibliografia
- Douglas Scott Brookes, The Concubine, the Princess, and the Teacher: Voices from the Ottoman Harem, University of Texas Press, 2010, ISBN 978-0-292-78335-5.
- Necdet Sakaoğlu, Bu mülkün kadın sultanları: Vâlide sultanlar, hâtunlar, hasekiler, kadınefendiler, sultanefendiler, Oğlak Yayıncılık, 2008, ISBN 978-9-753-29623-6.
- Mustafa Çağatay Uluçay, Padişahların kadınları ve kızları, Ankara, Ötüken, 2011, ISBN 978-9-754-37840-5.