Incoraggiato dalla madre a studiare canto, iniziò la carriera operistica nel 1938 in Messico come baritono. Più tardi passò alla registro di tenore, avendo così un secondo debutto nel 1943 e iniziando durante la seconda guerra mondiale una carriera di grandi successi nel repertorio di tenore drammatico.
Tornò sporadicamente al registro di baritono nel 1962 a si ritirò dalla scene nel 1969. Anche come tenore, il suo timbro vocale mantenne il bronzeo colore baritonale degli inizi.
Guadagnò particolari riconoscimenti per la sua interpretazione di Otello, di cui per un certo tempo fu interprete di riferimento. Probabilmente la sua più significativa apparizione nel ruolo avvenne nel 1947, diretto da Arturo Toscanini, per una trasmissione radiofonica della NBC pubblicata dalla RCA Victor.
Eccellente attore, nel 1948 fu il primo cantante a sostenere il ruolo di Otello in televisione, quando vennero utilizzati il cast e un allestimento del Metropolitan di New York.
Fu "National Patron" della "Delta Omicron", una confraternita di musicisti professionisti[2]. Morì in Messico all'età di 84 anni.
Curiosità
Esiste un'incisione dal vivo dall'Opera di Dallas in cui Vinay canta il ruolo di Jago e Mario Del Monaco quello di Otello; Del Monaco apprezzava molto l'interpretazione di Otello di Vinay, per cui averlo accanto come Jago fu per lui una grande emozione[senza fonte].
Ramon Vinay, il tenore argentino Carlos Guichandut e i baritoni Paolo Silveri e Piero Campolonghi sono gli unici cantanti di una certa fama, di cui si ha notizia, ad aver sostenuto in epoca moderna entrambi i ruoli di Otello e Jago.