La punzonatura è l'atto di imprimere un segno, o una forma, su una superficie mediante la pressione o la percussione di uno strumento detto punzone (dal latino "punctio", pungere).
Questa tecnica veniva anticamente utilizzata nella lavorazione e decorazione di metalli e nella produzione di monete, poi anche per la dentellatura dei francobolli. Nell'arte della doratura su tavola, la punzonatura veniva adoperata per ottenere effetti di particolare preziosità e bellezza.
Oggi viene utilizzata frequentemente in meccanica per lavorare le lamiere, tramite uno stampo o (matrice) ed un punzone che riproducono la forma del foro da ottenere. La lamiera viene appoggiata sullo stampo e la pressione del punzone provoca la recisione della lamiera.
Tecnologie utilizzate
Si usano macchine automatiche (punzonatrici) per tagliare e forare lamiere metalliche (alluminio o acciaio) di spessore fino a 25–30 mm. Con punzonatrici evolute a controllo numerico (CNC) si possono effettuare lavorazioni di taglio e sagomatura (roditura) anche molto complesse in modo veloce e sicuro. Fino ai primi anni ottanta e fino alla diffusione degli impianti di ossitaglio, le punzonatrici furono l'unico modo pratico di tagliare e lavorare lamiere di spessore maggiore di 2-3 millimetri.
Utilizzo del termine in altri contesti
In gergo ciclistico la punzonatura è la verifica delle licenze, l'assegnazione dei numeri di gara e l'eventuale controllo dei velocipedi dove previsto. Tale atto è divenuto noto a seguito di una scena del film Fantozzi contro tutti, dove al protagonista viene chiesto il significato di tale termine dal Visconte Cobram, ex ciclista appassionato di tale sport e nuovo Direttore Totale della Megaditta. Fantozzi, non sapendo cosa dire, risponde con una serie di vagheggiamenti totalmente errati e risibili, venendo messo quindi alla berlina dai colleghi, ugualmente ignoranti in materia.