Tutti i primati, dall'uistitì pigmeo al gorilla, hanno in comune le seguenti caratteristiche:
5 dita su ogni zampa, con un pollice opponibile e corte unghie per una presa salda su rami e cibo.
una dentatura non specializzata, caratteristica di dieta onnivora prevalentemente erbivora.
visione a colori e binoculare, con gli occhi cioè rivolti in avanti, visualizzando bene le distanze in maniera tridimensionale.
Le specie del Vecchio Mondo tendono spesso a presentare dimorfismo sessuale, consistente di solito nelle maggiori dimensioni dei maschi. Questo dimorfismo potrebbe dipendere dal fatto che le scimmie del vecchio mondo tendono a costruirsi harem o a non formare coppie fisse, perciò solo i maschi più grossi e forti riescono a prevalere nella competizione sessuale. Infatti, nelle specie del Nuovo Mondo, che formano coppie stabili, il dimorfismo sessuale è ridotto o assente.
Geneticamente, i primati sembrano essere imparentati coi lemuri volanti e con le tupaie (che un tempo erano classificate come primati), coi quali costituiscono il clade degli Euarchonta.
Questo clade si somma al clade dei Glires, che comprende roditori e lagomorfi, a formare il superordine degli Euarchontoglires.
Alcuni studiosi sono propensi a considerare i lemuri volanti come sottordine dei primati e retrocedere quelli attualmente classificati come primati al sottordine di nuova istituzione degli Euprimates.
Classificazione tradizionale
In passato la classificazione dei Primates contemplava la suddivisione in due sottordini: Prosimiae (o Prosimii) e Anthropoidea[1]. Attualmente questa suddivisione non è più accettata.