Le Pioneer 6, 7, 8 e 9 erano delle sonde spaziali appartenenti al Programma Pioneer[1]. Insieme formavano una serie di satelliti orbitanti attorno al Sole, alimentati da batterie e celle solari, progettata per ottenere continue misurazioni alla base dei fenomeni interplanetari da punti largamente distanti nello spazio[1]. Erano anche conosciute come Pioneer A, B, C e D. La quinta (Pioneer E) è stata persa in un incidente durante il lancio.[1]
Le Pioneer 6-9 sono alcune delle meno costose di tutte le sonde della NASA, in termini di risultati scientifici per ogni dollaro speso. Al 1996 la Pioneer 6 era il più vecchio satellite operativo della NASA, dopo essere stato in orbita per più di 30 anni.[1]
Scopo
Le Pioneer 6, 7, 8 e 9 sono state create per ottenere le prime dettagliate misurazioni globali del vento solare, del campo magnetico solare e dei raggi cosmici. Sono state progettate per misurare su larga scala i fenomeni magnetici e le particelle e i campi nello spazio interplanetario[1]. I dati ottenuti sono stati poi utilizzati per comprendere meglio i processi stellari e la struttura e il flusso del vento solare. I veicoli hanno operato anche come la prima rete meteorologica solare basata nello spazio al mondo, ottenendo dati pratici sulle tempeste solari che incidono sulle comunicazioni e sulle energie terrestri.[1]
Gli esperimenti hanno studiato gli ioni positivi (cationi) e gli elettroni del vento solare, la densità elettronica interplanetaria (esperimento di propagazione radio), i raggi cosmici solari e galattici e il campo magnetico interplanetario.
Descrizione dei veicoli
Ogni sonda era identica alle altre, con una massa in orbita di 146 kg (a secco). Erano dei cilindri con diametro di 0,94 m e alti 0,81 m, con un magnetometro montato su un braccio lungo 1.8 m e pannelli solari montati attorno al corpo[1].
L'antenna principale era un'antenna direzionale ad alto guadagno. La sonda era stabilizzata ad una rotazione di 1 Hz ca., e l'asse era perpendicolare al piano dell'eclittica e puntata verso il polo eclittico sud.
Strumenti trasportati:
Strumento
Pioneer 6
Pioneer 7
Pioneer 8
Pioneer 9
Solar Wind Plasma Faraday Cup
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Cosmic-Ray Telescope
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Electrostatic Analyzer
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Superior Conjunction Faraday Rotation
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Spectral Broadening
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Relativity Investigation
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Uniaxial Fluxgate Magnetometer
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Cosmic-Ray Anisotropy
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Celestial Mechanics
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Two-Frequency Beacon Receiver
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Single-Axis Magnetometer
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Cosmic Dust Detector
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Cosmic Ray Gradient Detector
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Plasma Wave Detector
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Triaxial Magnetometer
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Solar Plasma Detector
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Electric Field Detector
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Comunicazioni
Dal controllo a terra, potevano essere selezionate una delle cinque velocità di trasmissione, uno dei quattro formati di dati e una delle quattro modalità operative[2]. Le cinque velocità di trasmissione erano 512, 256, 64, 16 e 8 bit/s[2]. Tre dei quattro formati di dati contenevano principalmente dati scientifici e consistevano in 32 parole a 7 bit per file[2]. Il primo era da usare con le due velocità di trasmissione più elevate, mentre il secondo con le tre velocità di trasmissione più basse[2]. Il terzo conteneva dati ottenuti solo dall'esperimento di propagazione radio e il quarto formato principalmente dati d'ingegneria.[2]
Le quattro modalità operative erano: in tempo reale, deposito telemetria, deposito cicli forzati e in lettura della memoria[2]. Nella modalità in tempo reale, i dati venivano campionati e trasmessi direttamente (senza archiviazione) come specificato dal formato file e dalla velocità di trasmissione selezionata[2]. Nella modalità di deposito telemetria i dati venivano archiviati e trasmessi simultaneamente nel formato e nella velocità di trasmissione selezionate[2]. Nella modalità deposito cicli forzati una singola struttura di dati scientifici veniva raccolta ed archiviata ad una velocità di 512 bit/s[2]. L'intervallo di tempo che intercorreva tra il raccoglimento e l'archiviazione delle successive strutture poteva essere variato dal controllo a Terra da 2 a 17 minuti per provvedere ad una parziale copertura dati in periodi fino a 19 ore, limitati dalla capacità di archiviazione[2]. Nella modalità di lettura della memoria i dati venivano letti ad una qualsiasi velocità di trasmissione, a seconda della distanza del satellite dalla Terra[2].
Timeline e stato attuale
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Note
^abcdefgPioneer 6, 7, 8, 9, E Quicklook, su msl.jpl.nasa.gov, 21 luglio 2010. URL consultato il 10 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 21 luglio 2010).