Istituì nello stesso anno in bassa Linguadoca una "lega di pace" per provare ad estirpare il fenomeno eretico. Riuscì ad ottenere l'adesione di alcuni signori locali, ma incassò il rifiuto del personaggio più influente, Raimondo VI. Castelnau scomunicò immediatamente il conte, sentenza ratificata da Innocenzo III il 29 maggio.[3]
Castelnau venne assassinato da un colpo di spada il 14 gennaio 1208[4] vicino all'abbazia di Saint-Gilles-du-Gard, a Trinquetaille, una frazione di Arles, sulle terre di Raimondo VI.
Si ritenne che l'omicida fosse stato uno scudiero di Raimondo VI, già scomunicato. L'evento dette origine alla celebre bolla papale del 10 marzo, attraverso cui la crociata albigese poté finalmente avere inizio, vincendo le ultime resistenze del re francese Filippo Augusto, che negli anni precedenti si era opposto alle pressioni del pontefice, mal tollerando un'ingerenza papalina nelle questioni della Corona.[5]
Culto
Dichiarato martire da Innocenzo IV, poi beatificato, viene celebrato il 15 gennaio nelle diocesi di Carcassonne e Nîmes.
^
Nel 1202, come monaco cistercense all'abbazia di Fontfroide, Narbona, viene incaricato per un lavoro simile, prima a Tolosa, e in seguito a Viviers e Montpellier.
^M.Roquebert, «La croisade albigeoise: guerre sainte ou de conquête?» in Historia, n.570, 1994, ora in AA.VV., Les Cathares. La croisade albigeoise, Paris, Tallandier, 1999, pp.21-22