I pianeti delle pulsar vengono rilevati misurando il periodo di rotazione di queste peculiari stelle, in modo da evidenziare eventuali anomalie nel loro periodo di pulsazione: la presenza di oggetti planetari in orbita provoca infatti dei cambiamenti regolari nel ciclo pulsatorio della pulsar, normalmente pressoché costante, coincidenti con il periodo di rivoluzione del corpo.
Storia delle scoperte
La prima scoperta conclamata di un pianeta orbitante attorno a una pulsar avvenne nel 1991 da parte di Andrew G. Lyne, che annunciò l'individuazione del primo pianeta extrasolare attorno a PSR 1829-10;[2] la scoperta fu tuttavia ritrattata poco tempo dopo.[3]
Nel 1992Aleksander Wolszczan e Dale Frail annunciarono la scoperta di un sistema planetario, costituito da almeno due pianeti, attorno alla pulsar millisecondoPSR 1257+12;[1] si trattava della scoperta dei primi pianeti extrasolari confermati e del primo vero sistema planetario a più pianeti, e ovviamente dei primi pianeti delle pulsar confermati. Inizialmente la scoperta fu accolta con alcune riserve, vista la ritrattazione della precedente scoperta del pianeta di PSR 1829-10; ci si chiedeva anche se le pulsar potessero possedere dei pianeti. Tali riserve furono in seguito diradate.[4] In seguito furono scoperti attorno alla pulsar altri due pianeti di massa inferiore.
Nel 2000 si scoprì la presenza di un pianeta (PSR B1620-26c) che orbitava attorno alle due componenti di un sistema binario costituito da due stelle degeneri, la pulsar PSR B1620-26 e la nana biancaWD B1620-26. Il pianeta è considerato il più antico mai scoperto, dal momento che la sua età si aggirerebbe sui 12,6 miliardi di anni.[5] Si ritiene che il pianeta originariamente orbitasse attorno alla stella che ha dato origine a WD B1620-26, e che la pulsar sia stata catturata solo in seguito, ma prima che la stella divenisse una gigante rossa.
Si ritiene che i pianeti delle pulsar non abbiano la possibilità di ospitare la vita così come noi la conosciamo, per via dell'alta quantità di radiazioni ionizzanti prodotte dalle pulsar e per il basso livello di luce visibile emessa.