All'inizio della sua carriera si occupò di sintesi organica, riarrangiamenti strutturali e ruolo dei carbocationi come intermedi di reazione. Uno dei risultati più significativi fu la nuova via di sintesi dell'adamantano;[3] la possibilità di ottenerne quantità dell'ordine dei chili rese possibile la successiva sintesi di farmaci come memantina e saxagliptina. Dal 1969 pur continuando i suoi lavori sperimentali iniziò a interessarsi di chimica computazionale. Nel 1983 previde l'esistenza della specie CLi6, che fu osservata solo nove anni più tardi.[4] I risultati delle sue ricerche sono documentati in più di 1200 articoli su riviste scientifiche e in una dozzina di monografie, alcune scritte in collaborazione con i premi Nobel John Pople, Herbert Brown e George Andrew Olah.[1][2]