La parabola ricorda come "quando una persona ha fatto ciò che Dio vuole, ha fatto il suo dovere".[2]
Parabola
« Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: «Vieni subito e mettiti a tavola»? Non gli dirà piuttosto: «Prepara da mangiare, stringiti le vesti ai fianchi e servimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu»? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: «Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare»». » ( Luca 17,7-10, su laparola.net.)
Interpretazione
Questa parabola suggerisce che "persino i migliori tra i servi di Dio debbano essere umili perché essi svolgono unicamente il loro dovere e niente più."[3] Nessuno, "nemmeno il più virtuoso o il più lavoratore, può porre in debito Dio nei suoi confronti."[2]