Oleksij Hordijovyč Jeremenko (in ucraino Олексій Гордійович Єременко?, in russo Алексей Гордеевич Ерёменко?, Aleksej Gordeevič Erёmenko, traslitterazione anglosassone: Alexey Gordeevich Eremenko; Tersjanka, 31 marzo 1906, 18 marzo 1906 del calendario giuliano – Choroše, 12 luglio 1942) è stato un politico e militare sovietico.
Biografia
Nato nel 1906 a Tersjanka, in Ucraina, da una famiglia povera e numerosa, dovette lavorare fin dall'età di 14 anni, dapprima per le ferrovie, e poi in fabbrica[1]. Alla fondazione del kolchoz "Avangard" nella sua città natale, vi aderì e ne divenne responsabile della cellula del Komsomol, ottenendo incarichi di sempre maggior responsabilità all'interno dell'azienda agricola[1]. Aderì come volontario all'Armata Rossa a pochi mesi dallo scoppio della guerra[1], nel 1941. Divenuto commissario politico, durante una battaglia contro le truppe tedesche presso Choroše, tra Lugansk e Lisičansk, guidò, dopo la morte del tenente Petrenko, i propri soldati contro il nemico, gridando «Seguitemi! Per la Patria! Avanti!»[1]. Fu in quell'occasione immortalato in una celebre fotografia scattata da Maks Al'pert, tra le più rappresentative del conflitto. Pochi secondi dopo lo scatto, Jeremenko fu ucciso dal fuoco nemico[1].
Riconoscimenti
A Jeremenko fu dedicata una statua nel punto esatto della sua morte. Vi sono inoltre varie altre sculture e raffigurazioni che riproducono la fotografia che lo ritrae in battaglia, e le sue immagini vengono spesso utilizzate per celebrare la vittoria della guerra.
Note
Altri progetti