Il chiurlo maggiore è stato formalmente descritto dal naturalista svedese Carl Linnaeus nel 1758 nella decima edizione del suo Systema Naturae con il binomioScolopax arquata.[2] In seguito è stato ricollocato insieme ad altri otto chiurli nel genereNumenius introdotto dall'ornitologo francese Mathurin Jacques Brisson nel 1760.[3][4] L'epiteto Numenius deriva dal greco antco νουμήνιος, noumēnios, un uccello menzionato da Esichio di Mileto. È associata al chiurlo perché sembra derivare da neos, "nuovo" e mene "luna", riferendosi al becco a forma di mezzaluna. il nome della specie arquata è il termine usato in Latino medievale per identificare questo uccello, derivato dal Latinoarcuatus, "a forma di arco", nuovamente riferito alla forma del becco.[5]
Della Numenius arquata sono riconosciute tre sottospecie:[4]
N. arquata arquata (Linnaeus, 1758), osservata in Europa occidentale, settentrionale e centrale
N. arquata orientalisBrehm, 1831, osservata dalla Siberia occidentale e centrale fino alla Cina nordorientale
N. arquata suschkiniNeumann, 1929, osservata dal Kazakistan occidentale alla Siberia sudoccidentale
Descrizione
Ha tronco slanciato e forte, collo lungo ed esile.
Ha una lunghezza di circa 60 cm e un'apertura d'ali di 110 cm.
Il becco, sottile e ricurvo verso il basso, è lungo circa 18 cm.
La coda è composta da dodici penne, e le zampe hanno quattro dita.
Tra febbraio e marzo il chiurlo subisce una muta parziale, quindi cambia una parte delle penne del corpo e della coda. Dotato di sensi molto affinati, è un uccello sospettoso. Se avverte un pericolo, si alza in volo e lancia il caratteristico grido "chiurlì chiurlì", cui si deve il suo nome volgare.
Riproduzione
Nel periodo degli amori la femmina del chiurlo sceglie una zona leggermente elevata e, trovata una buca naturale, vi depone generalmente 4 uova, simili a quelle di un'anatra e piriformi, di colore verdastro.
L'incubazione dura da 26 a 28 giorni e il maschio spesso sostituisce la femmina nella cova.
^ab(EN) Frank Gill, David Donsker, Pamela Rasmussen, Sandpipers, snipes, coursers, su worldbirdnames.org, luglio 2021. URL consultato il 24 febbraio 2024.
^(EN) James A. Jobling, The Helm Dictionary of Scientific Bird Names, London, Christopher Helm, 2010, ISBN978-1-4081-2501-4.