Il Monte Pennino è una montagna dell'Appennino umbro-marchigiano.
Descrizione
Il monte raggiunge i 1.571 m s.l.m., ed è situato nei comuni di Nocera Umbra, di Serravalle di Chienti e di Fiuminata. Si trova al confine tra le regioni Umbria e Marche, ed in particolare tra la Provincia di Perugia e quella di Macerata. Alle sue pendici nascono i fiumi Topino e Potenza.
Storia
Il monte Pennino sembrerebbe prendere il proprio nome da Iuppiter Appenninus (Juppiter Poeninus), il Dio Giove Appennino per i popoli italici e in seguito per i romani: era il Dio dei valichi e delle vette.
Sulla sua sommità venne rinvenuta una stipe votiva durante dei lavori topografici immediatamente successivi alla seconda guerra mondiale, stipe composta da innumerevoli bronzetti a lamina e non, a figura umana, assi romani e vasellame ceramico. Quasi tutto il materiale inerente alla stipe votiva è andato disperso; nel Museo di Nocera Umbra sono visibili solo i resti di un sacrificio rituale, resti recuperati negli anni '60 del secolo scorso.[1]
Nel 217 a.C. la leggenda vuole che Annibale, sconfitto il proconsole romano Centenio, salì sul Monte Pennino per accendere un fuoco sacro in onore di Marte vincitore. [2] Più probabile che invece la sconfitta di Centenio sia stata inflitta da uno degli ufficiali di Annibale, Maarbale, che sbaragliò circa 4.000 romani di stanza a Plestia ai comandi del proconsole.[3]
Alle pendici del Monte Pennino sorgerà, in epoca Alto Medioevale, il monastero Santi Angeli de Bagnarla sive de Appennino[4]. Gli scavi eseguiti nel 1995 presso la Grotta Sant'Angelo hanno riportato alla luce strutture murarie realizzate con blocchetti di calcare, di buona fattura atti a delimitare almeno tre ambienti rettangolari. Dell'antico monastero oggi restano soltanto le grotte in mezzo al bosco e qualche resto murario sparso vicino ad esse.
Flora e fauna
La biodiversità del Pennino ne fa un habitat eccezionale per la migrazione delle allodole. Durante la notte si possono incontrare tassi, istrici, lepri, i lupi degli Appennini e i camosci.
La flora presenta soprattutto faggi e la Viola Eugeniae.
Fata Morgana
Nei mesi estivi, in particolari condizioni atmosferiche, è possibile assistere dalla cima del Monte Pennino ad un esempio di Fata Morgana, ovvero il "Miraggio dei due Soli". Causato da un susseguirsi di strati d'aria calda e fredda e dal fenomeno della rifrazione, questo effetto ottico permette di assistere a "due albe" sul Mare Adriatico: si vede inizialmente un disco rosso innalzarsi sopra il mare, privo di raggi, che non è altro che uno "sdoppiamento" del Sole che si trova più in alto del Sole stesso. In seguito si assiste all'alba vera e propria, ovvero il Sole reale, luminoso, che si specchia sul mare[5].
Note
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